I Menhir del Salento

Menhir del Salento

La preistoria del Salento racconta una storia antica e misteriosa anche attraverso i menhir, monumenti di pietra verticali e monolitici, alti fino a 5 metri. Queste “pietre lunghe”, come suggerisce il loro nome di origine bretone, rappresentano un patrimonio unico che invita a un viaggio nel tempo, tra suggestioni archeologiche e tradizioni locali.

L’origine e la funzione dei menhir: misteri e leggende

L’utilizzo originario dei menhir resta avvolto nel mistero. Sono stati ipotizzati come tombe, altari sacrificali o simboli propiziatori di fecondità, ma nessuna teoria è stata confermata. Durante il Medioevo, questi antichi monumenti furono coinvolti in un processo di cristianizzazione: croci furono incise sulla pietra o conficcate sulla sommità delle colonne monumentali. Questa trasformazione ha lasciato segni visibili, come l’usanza di utilizzarli come tappe per la benedizione dei ramoscelli d’ulivo durante le processioni della Domenica delle Palme.

Dove trovare i menhir nel Salento

La penisola salentina ospita una notevole concentrazione di menhir, in particolare nell’area compresa tra Minervino, Giurdignano, Giuggianello, Martano e Otranto. Ogni località offre un’immersione unica in un passato remoto, arricchita da paesaggi rurali suggestivi.

Giurdignano

Giurdignano, con oltre 25 monumenti megalitici tra dolmen e menhir, è conosciuto come il “giardino megalitico d’Italia”. Tra i menhir più significativi troviamo:

  • Madonna di Costantinopoli: alto 3 metri, in pietra leccese, si trova nei pressi dell’omonima chiesa.
  • Monte Tongolo: scoperto nel 1951.
  • Vico Nuovo: due menhir situati nella piazzetta omonima.
  • Croce della Fausa: vicino alla grotta con lo stesso nome.
  • San Vincenzo: uno dei più alti, al centro del paese.
  • Palanzano: nelle vicinanze dell’omonima masseria.
  • Madonna del Rosario: trasformato in una colonna votiva di forma ottagonale.
  • Vicinanze: così chiamati per la vicinanza a un casale rupestre.

Il menhir più iconico di Giurdignano è però il San Paolo, che si erge accanto alla cripta bizantina dedicata al santo. Alto circa 2 metri, mostra segni della cristianizzazione, come il foro sulla sommità che probabilmente ospitava una croce.

Giuggianello

A pochi chilometri da Giurdignano, Giuggianello custodisce due menhir importanti:

  • Polisano: crollato nel 1977 e successivamente restaurato, si trova nei pressi del casale omonimo.
  • Quattromacine: realizzato in pietra leccese, deve il suo nome alla campagna circostante.

Altri menhir nel Salento: Martano, Minervino e Otranto

A Martano si erge il Santu Totaru, il menhir più alto della Puglia con i suoi 4,70 metri, mentre a Minervino si trova il menhir Monticelli, simbolo della località.

Infine, sulla Serra di Monte Vergine, a 7 km da Otranto, sorge l’omonimo menhir accanto al santuario che domina la collina.

I menhir del Salento non sono semplici colonne di pietra, ma testimonianze di una storia millenaria che affonda le radici nella preistoria. Simboli di un territorio ricco di cultura e tradizioni, invitano i visitatori a scoprire il fascino eterno di queste “pietre lunghe” e del paesaggio che le circonda. Un viaggio tra passato e presente che rende il Salento una terra ancora tutta da esplorare.

Foto di proprietà di Andrea D’Alba  http://www.flickr.com/photos/hydruntum/2684277359

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