Le famiglie nobili della città diedero il via ad una grande attività di costruzione, specialmente tra il 500 e il 700, per riaffermare il proprio potere e la superiorità del proprio rango di fronte agli occhi della popolazione, soprattutto dopo l’arricchimento di numerosi mercanti locali.
Il mio consiglio è quindi quello di visitare Lecce ed intraprendere un itinerario che coinvolga non solo i più famosi monumenti della città, ma anche i suoi antichi palazzi signorili, caratterizzati da notevoli ed affascinanti caratteristiche storiche ed artistiche. Ve ne consiglio qualcuno.
Palazzo arcivescovile
Il palazzo arcivescovile è stato costruito per la prima volta nel XV sec. dal grande Vescovo Geronimo Guidano, nel XVIII secolo fu ristrutturato nel 1700 da Emanuele Manieri.
L’edificio è dotato di un elegante prospetto: un portale arcuato si eleva su di un basamento bugnato sormontato da una loggia. Sulla sua facciata, imponente e straordinariamente elegante, potrete notare uno degli orologi più antichi della città, risalente al 1761.
Si accede, nel palazzo dal Corti dell’Arcivescovado, il quale è dei più belli esemplari di Piazza Chiusa.
Il colonnato di accesso contiene, oltre le Statue di alcuni Santi, le insegne degli Aragonesi e quelle dei Conti di Lecce, nonché lo stemma del Guidano e quello della Città, che è figurato col campanile coronato.
Il palazzo Arcivescovile comprende la sede della Curia Arcivescovile, l’Ufficio Amministrativo Diocesano e la residenza dell’Arcivescovo.
Palazzo Vernazza
Visitare Lecce e i suoi antichi palazzi, significa ammirare Palazzo Vernazza, una delle costruzioni più antiche ed imponenti, sottoposta nel corso degli anni a numerosi interventi di ristrutturazione che l’hanno riportato agli antichi splendori. La struttura risale al Cinquecento ma è facile riconoscere diversi elementi risalenti ad epoche differenti, come il torrione medievale che sorge nella parte centrale del palazzo.
Palazzo Vernazza si trova nell’omonimo vico, affacciato su piazza Pellegrino, vicino alla Chiesa di San Matteo. In questo palazzo hanno abitato per più di 500 anni diverse famiglie nobili leccesi, fino a quando la struttura non è stata giudicata pericolosa e inagibile. Durante i lavori di restauro sono state rinvenute due antiche cisterne olearie ed è possibile ammirare ancora oggi le incredibili decorazioni che rivestono l’intero palazzo. Nel piano interrato si nasconde un antico tempio dedicato a Iside, divinità di origine egiziana.
Palazzo Carafa
Il palazzo fu costruito attorno alla metà del Cinquecento unitamente ad una chiesetta. Fu il vescovo Sozi-Carafa che legò il nome all’edificio e a volerne la ricostruzione, previo abbattimento di quello esistente.
Lo occuparono alcuni ordini monastici sino a quando il vescovo Nicola Caputo lo cedette alla provincia e questa a sua volta al Comune, che lo elesse a sua sede stabile, ristrutturandone gli ambienti interni e aprendo sul prospetto portoni e balconate in stile neoclassico. Attualmente sede del Comune di Lecce.
Palazzo Adorni
Palazzo Adorni è il grande palazzo fatto costruire attorno al 1568 da Gabriele Adorno, di origine genovese, che rivestiva il grado di generale della marina imperiale di Carlo V. Sulla facciata del palazzo si ammira il bugnato liscio della facciata, lo stemma gentilizio e l’artistico cortile interno.
Attualmente è di proprietà dell’ Amministrazione Provinciale di Lecce.
Palazzo del governo, ex convento dei Celestini.
Il monastero fu un vivace centro di cultura fino alla soppressione napoleonica nel 1807, quando i monaci furono allontanati e l’edificio divenne sede dell’Intendenza di Terra d’Otranto.
Il prospetto fu iniziato nel 1659 e terminato nel 1695. La facciata è caratterizzata da due ordini di bugne spartiti da lesene ed è ravvivata dalle sontuose cornici delle finestre e delle logge terminali. Molto elegante è resa anche dalla varia e ricca decorazione.
Nel quadriportico si riconoscono i tre lati del chiostro Settecentesco, alle cui colonne furono addossati i pilastri, che inglobarono le colonne del lato verso l’atrio scoperto. Attualmente il Palazzo del Governo è sede della Provincia di Lecce
Palazzo del seminario
Edificio costruito dal 1694 al 1709, per desiderio del Vescovo Pignatelli. Se volete visitare Lecce e i suoi monumenti più importanti, il Palazzo del Seminario rappresenta una tappa imperdibile, dal momento che si tratta di uno dei più grandi esempi del barocco leccese. Al suo interno si trovano il Museo Diocesano e la Biblioteca Innocenziana. Il cortile porticato ospita il celebre pozzo dalla vera ovale modellata con un’esuberante ornamentazione scultorea. Il piano terreno e il primo piano sono ornati da finestre di grande risalto artistico, che si avvicinano alla stile del rinascimento. Il prospetto è percorso da dieci paraste di ordine gigantesco bugnate, il portale è arricchito da una raffinata ornamentazione ed è sovrastato da un balconcino sul quale si aprono tre finestre incastonate entro tre cornici realizzate con un raffinato lavoro d’intaglio.
All’interno, l’androne, ha una volta lunettata con otto busti scolpiti in pietra leccese, che raffigurano i Dottori della Chiesa. Dal cortile si accede alla cappella contenente pregevoli altari.
Noterete subito le sue grandi finestre rinascimentali, posizionate all’altezza del piano terra e del primo piano. Il grande portale centrale è finemente decorato e al suo interno potrete ammirare il famoso Pozzo del Cino, con le sue splendide decorazioni. Nell’androne si trovano anche otto busti in pietra che rappresentano i Dottori della Chiesa. Il Palazzo del Seminario si trova in Piazza Duomo.
Casa dei Gesuiti o Ex convento
Il maestoso edificio risale al 1579, quando i Gesuiti, qui venuti alla fine del 1574, proponevano di rimanere a Lecce allo scopo di fondare un collegio per giovani che intendessero frequentarlo e avviarsi alla vita religiosa.
L’interno, ricco di numerosi ambienti, ampie aule e corridoi altrettanto spaziosi, con sale da studio e oratori, più volte rimaneggiati, dopo il 1767, anno della soppressione dell’ordine, ospitò un collegio-convitto di livello universitario con cattedre di medicina e di diritto e, poi, gli Uffici Giudiziari come voluto da Giuseppe Bonaparte.
E vi rimasero sino al 1977, quando si trasferirono nell’edificio di Viale Brindisi.
L’ex-convento degli Agostiniani
L’ex-convento degli Agostiniani, già fiorente centro di cultura e di formazione apostolica sino alla soppressione degli ordini religiosi voluta da Giuseppe Napoleone. Vi si teneva una scuola di filosofia.
Trasformato in caserma, nel 1852 venne riattato per essere adibito ad ospizio per orfani e trovatelli con scuole interne per l’apprendimento dei mestieri.