Nella zona di Torre San Giovanni esisteva in un tempo antico un grande porto. Secondo alcuni studiosi potrebbero essere i resti del portus tarentinus citato in alcune opere di Plinio, ma secondo altri, la maggior parte, si tratta invece del porto messapico (quindi di origine pre-romana) di Ugento. La storia di questo porto è stata ben esplicata già oltre cinquant’anni fa dall’opera omonima del professor Zecca: Portus Uxentinus, vel Salentinus: studio storico-polemico, Mariano, 1963, e si dimostra essere molto interessante.
Come abbiamo detto, il porto ha origine messapica. I Messapi erano in origine gli Illiri, che dalle coste albanesi giunsero pacificamente su quelle salentine (che erano visibili ad occhio nudo nei giorni particolarmente tersi) e vi si stabilirono fondendosi con i più primitivi abitanti locali, influenzandone le attività e dando vita ai Messapi. Questo popolo ebbe subito grande potenza e Ozan (antico nome di Ugento) ne fu la capitale, tato da diventare esso stesso un grande centro urbano, una vera e propria città stato dotata di una propria zecca per coniare moneta e di un esercito a difesa di una grande cinta muraria. I Messapi, però, oltre ad essere un popolo di grandi guerrieri, erano anche un popolo di abili navigatori. Lo sviluppo dei traffici marinari fu tanto consistente che fondarono quindi nei pressi della loro capitale un grande porto. Si affacciava sul sulla riviera di Levante e poteva contare su un molo naturale di 1.275 metri e più di 3 chilometri di sponda, capace di contenere il triplo della flotta atenesi.
Divenne un vero scalo portuale commerciale sullo Ionio rifornendo tutta l’area salentina anche dopo la fine dei Messapi e con il passaggio ai Romani, contribuendo in modo sostanzioso a sviluppare i traffici della regione, grazie alla presenza della via traiana imperiale che passava a poca distanza.
Nei primi tempi della dominazione romana, il porto prese il nome di Portus Uxentinus e assieme ad alcuni altri fornì anche delle navi a Roma. Lo scalo divenne strategico per le mire espansionistiche di Roma che non si fermavano certo all’Italia, ma volevano puntare all’eliminazione dei “rivali storici” di Cartagine.
L’assoggettamento romano, però, non fu mai ben digerito dai Messapi, così allo scoppio della guerra con Cartagine le città messapiche anziché essere dalla parte dei Romani, si allearono con l’invasore Annibale sperando di poter sfruttare l’ostilità per riguadagnare l’autonomia e tornare allo splendore di un tempo. Per questo motivo il Portus Uxentinus da scalo strategico romano finì per diventare un porto strategico per lo sbarco di Annibale e per i rifornimenti del suo esercito. La guerra come tutti sappiamo fu però vinta da Roma e i Messapi a seguito dell’affronto persero ogni autonomia residua e si disgregarono come popolo. Il Portus Uxentinus venne assorbito nell’82 avanti Cristo direttamente come municipio romano e, nei secoli, venuta meno la civiltà messapica, perse gradatamente la sua rilevanza commerciale in favore di Taranto.
Oggi in località Torre San Giovanni nei pressi della torre sono visibili alcune mura messapiche che testimoniano la grandezza che fu un tempo quel porto. In questa frazione nota anche come Marina di Ugento esiste comunque un piccolo porto odierno, dedito solo ad accogliere alcune barche e pescherecci, ma di indiscutibile bellezza come possiamo ammirare nell’immagine in alto.
immagine 2: by Krystal 981 (Own work) [GFDL or CC-BY-SA-3.0-2.5-2.0-1.0], via Wikimedia Commons