La gastronomia salentina è davvero molto ricca, costellata di piatti dal sapore unico che vengono realizzati con i prodotti semplici e sani, nati dal mare e dalla terra. Potremmo stare qui a parlarvi di piatti estremamente gustosi come ciciri e tria o riso patate e cozze, ma con le alte temperature dell’estate forse sarebbe meglio un’alternativa fresca e gustosa.
La frisa, o friseddha come la chiamano qui, è allora la scelta migliore. Uno dei prodotti più buoni del forno salentino, una sorta di pane fatto con farina di grano duro, che viene cotto, tagliato a metà, e poi cotto nuovamente in forno.
Si conserva per lungo tempo e per essere consumato (a meno che non vogliate rompervi un dente) deve restare sotto l’acqua per qualche secondo. In questo modo si andrà ad ammorbidire e sarà pronto per essere condito.
La versione classica della frisa salentina prevede un filo di olio extravergine di oliva, pomodori tagliati a pezzettini e un pizzico di sale.
Un piatto semplice, fresco e gustoso, ideale soprattutto con le alte temperature estive, quando di mangiare non si ha poi tanta voglia.
Si tratta di uno dei piatti più antichi del Salento, e pare che sia arrivato su queste coste attraverso le navi di Greci e Micenei, che conservavano questo pane duro e rugoso nelle stive, in previsione del lungo viaggio.
La frisa salentina può essere condita in mille modi diversi e le varianti non mancano di certo. C’è chi preferisce condirla con pomodori, capperi e tonno, chi con formaggio e verdure di stagione, chi ancora con sott’oli e così via. Scordatevi la forchetta e mangiate questa delizia rigorosamente con le mani!
La frisa è amatissima in queste zone, tanto che a Nardò nel mese di giugno, viene realizzata addirittura un’intera sagra in suo onore. Non vi resta che assaggiarla!