La tradizione salentina e il lentisco: l’olio povero del Salento

Quando si pensa al Salento si pensa soprattutto alla quantità enorme di ulivi secolari piantati nelle sue terre e al prelibato olio di oliva che se ne ricava, ingrediente fondamentale della tradizione gastronomica locale e simbolo indiscusso di genuinità.

Tuttavia, facendo un lungo salto indietro nella tradizione del Salento, è possibile scovare un’altra pianta particolare volgarmente detta “frasca“, rappresentata dal lentisco.

Il lentisco salentino

Si tratta di una pianta salentina presente ancora oggi nelle campagne del Salento, soprattutto nelle zone marine e rocciose, nei pressi delle pajare, dei tanti muretti a secco e dei vecchi casolari.

Si presenta come un cespuglio e può arrivare anche a tre o quattro metri di altezza, i suoi rami sono molto fitti ed è impossibile non avvertire l’intenso aroma resinoso che emana. I suoi frutti sono piccoli e rossi, tendenti al nero durante la maturazione, di forma ovale o sferica.

Lentisco Salento

Ed è proprio da questi frutti che un tempo veniva ricavato in Salento il cosiddetto “olio povero”, dopo aver bollito e spremuto i semi del lentisco. Un olio al quale si ricorreva in tempi di carestia e che i commercianti furbetti usavano per allungare il pregiato olio di oliva, ritenuto nettamente superiore.

Oltre alla realizzazione dell’olio e al suo particolare sapore aromatico che lo rende caratteristico, il lentisco nasconde al suo interno tante altre qualità, ben conosciute dagli antichi romani. Plinio il Vecchio ad esempio racconta nei suoi scritti di come venisse usato per aromatizzare il vino, per preparare olive da tavola, da usare per la colorazione dei capelli, per curare alcune malattie degli animali e lenire piaghe e ferite negli uomini.

La sua resina veniva masticata per dare sollievo al cavo orale, capace di rassodare le gengive e purificare l’alito, mentre oggi la si usa nel campo dell’odontotecnica e in profumeria. Il suo legno, che raggiunge facilmente le temperature più alte, veniva usato per ottenere carbone vegetale. Senza dimenticare che l’olio di lentisco veniva utilizzato anche come combustibile per le lampade.

Oggi, i rametti di lentisco vengono utilizzati soprattutto per decorare e rendere più invitanti latticini e formaggi, ma un tempo i suoi frutti venivano utilizzati per realizzare l’olio povero del Salento, mentre alle mense dei ricchi spettava il pregiato olio di oliva. E voi sapete qualcosa in più su questa antica pianta salentina?

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