L’Arte della Cartapesta Salentina

Uno degli aspetti più affascinanti e suggestivi del Salento è rappresentato dalla sua lunga tradizione artigiana, che è caratterizzata dall’unione di tantissime forme d’arte (scultura, ricamo, ecc) che sfruttano le più svariate materie prime per dar vita a nuovi oggetti ed accessori originali. Fortunatamente, ad oggi, non è difficile trovare, nei mercatini e sulle bancarelle, questi souvenir caratteristici del Salento e non è necessario neanche investire molti soldi.

Tra gli oggetti più celebri, come abbiamo già visto nell’articolo dedicato ai 5 più particolari souvenir salentini, ci sono certamente le sculture in pietra leccese (di qualsiasi dimensione e forma), i bellissimi intrecci dei cesti in vimini fatti a mano, e i prodotti del ricamo.

Oggi però ci vogliamo soffermare sulla cartapesta, un materiale povero che viene plasmato con incredibile bravura dai maestri cartapestai, dando vita a delle creazioni che nulla hanno da invidiare alle sculture in materiali più “tradizionali” e, per questo, vengono molto apprezzate e ricercate. Ma vediamo di capire com’è nata l’arte dell’utilizzo della cartapesta in Salento.

Fonte: Vizionario.it

Le origini della Cartapesta Salentina

Tra il XVII e il XVIII secolo furono costruite in Salento moltissime chiese e nacque la necessità di decorarle, senza potersi tuttavia permettere addobbi e statue troppo onerose. Le tradizionali statue in bronzo, marmo o legno, infatti, risultavano essere troppo costose e pesanti e quindi non adatte al trasporto o per l’avvaloramento artistico delle numerose chiese di ogni città.

Gli artigiani locali decisero allora di sperimentare nuove tecniche riguardanti la lavorazione della carta, mescolandola con gesso, paglia, stracci ed altri materiali poveri.

Pochi attrezzi rudimentali che, uniti ad un forte sentimento religioso, hanno portato all’introduzione della cartapesta come arte del sacro nel territorio salentino, dando vita ad una nuova espressione religiosa che non avrebbe conosciuto, da allora in poi, alcuna battuta di arresto. Le numerose opere religiose in cartapesta affascinarono i fedeli divenendo delle vere e proprio icone:  esse caratterizzano tutt’ora le più celebri processioni o feste religiose di tutta la zona.

Fonte: Vizionario.it

 

Proprio perché quest’arte rappresenta una pagina dell’attualità salentina, ancora adesso è possibile trovare, soprattutto nei centri storici locali, delle botteghe con i maestri cartapestai all’opera. Al giorno d’oggi essi si impegnano anche a perseguire un importante scopo: trasmettere di padre in figlio questa antichissima e difficile arte, in modo da poterla tramandare alle generazioni e preservare ancora per molti anni.

Seppur utilizzata per produrre oggetti di arredamento e giocattoli, sempre perfettamente rifiniti e di alta qualità, la cartapesta è storicamente e fortemente legata alla religione. Proprio per questo, vive annualmente il suo momento più fiorente nel periodo di Natale. Durante questo periodo, in Salento, vengono organizzati innumerevoli mercatini ed eventi dove, in un modo o nell’altro, la cartapesta è quasi sempre protagonista.

La Cartapesta nel Natale Salentino

Il Salento, al contrario di quanto pensato da molti, non è un territorio “vivo” solo nei mesi estivi. Durante il periodo invernale, e soprattutto quello natalizio, vengono organizzati numerosissimi eventi caratteristici che animano i grandi centri abitati così come i più piccoli. Proprio per questo, numerose strutture ricettive, offrono delle offerte apposite per il periodo natalizio e per godere di questo caratteristico periodo dell’anno in questa piccola penisola italiana.

Fonte: Vizionario.it

Se parteciperete ai numerosi mercatini o eventi natalizi, vi sarà impossibile non ammirare le varie natività e i tantissimi personaggi del presepe, realizzati con l’utilizzo della cartapesta e caratterizzati da un’estrema attenzione anche ai più piccoli dettagli. Questo materiale, tanto povero quanto duttile, risulta essere perfetto per realizzare dalle più celebri icone religiose sino alle figure “di secondo piano” del presepe riuscendo a donare a ciascuna di esse quasi un carattere proprio ed originale, che si discosta totalmente dal più “tipizzato” carattere delle stesse figure create però in materiale plastico.

 

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