Le Masserie del Salento

C’è un mondo, in Salento, che trova spazio tra rovi, cespugli di pitosfori, sterpaglie e pale di fichi d’india, e che si staglia su costruzioni uniche per bellezza e architettura, come le masserie, edifici su cui il tempo e le stagioni passano annerendone i mattoni, spogliando di foglie le edere che le asfissiano, facendo cedere i calcinacci.

Le masserie, unità territoriali affidate alla conduzione di uomini operosi, detti “massari”, da cui deriva appunto il termine masseria, sono strutture nate principalmente per supportare un sistema economico basato sulla lavorazione della terra con costanza, dedizione, e sulla manodopera, con stalle destinate ad accogliere gli animali. Non a caso la loro storia è legata a doppio filo a quella del sud, un sud bistrattato da sempre, in cui i diritti venivano spesso calpestati, negati, un sud fatto di sudore, miseria, ignoranza, ma anche di tanta umiltà, rispetto, ospitalità e bontà. Le masserie costellano il Salento senza distinzione di zone, ma differiscono tra loro per le tipologie architettoniche che le caratterizzano, variando da semplici costruzioni rurali a edifici fortificati, utili alla difesa del territorio, tutte accomunate da un unico motivo, quello di ruotare attorno a un cortile centrale e ampio, su cui affacciano e si aprono il resto dei fabbricati.

Tra quelle mura alte in pietra a secco, ben fortificate contro il rischio di attacchi dei Barbari e dei briganti, era racchiuso un vero e proprio “micromondo” che ogni mattina si svegliava e portava avanti le varie attività, dall’agricoltura alla pastorizia. Ognuno aveva una mansione differente, com’è naturale, giacché in quella struttura ci abitavano, ai piani alti, i proprietari terrieri, mentre ai livelli inferiori stavano gli alloggi dei contadini, insieme ai locali adibiti a stalle, depositi per il foraggio, per il raccolto, vasche per la lavorazione del mosto, apiari. Nell’area della masseria, poi, spesso erano ospitate chiesette, cripte e torri, tra il verde degli alberi e delle varie piante officinali.

Oggi la masseria nel Salento è destinata a due strade, totalmente contrapposte, quella della decadenza, dell’incuria, dell’abbandono nelle campagne che le ricoprono sino quasi a celarle alla vista con l’abbondanza della vegetazione e quella della totale rivisitazione e rivalutazione, con la conversione delle strutture in aziende agrituristiche nella maggior parte dei casi, ma anche in ville private, piccoli gioielli di raffinatezza e bellezza.

La vacanza in questa parte di sud si fa dunque esclusiva e unica quando si decide di prenotare un soggiorno in una delle tante masserie sparse per il Salento, soprattutto se si pensa che a fare da padrona è un’atmosfera lenta e rilassata, in perfetta sintonia con i ritmi della terra e della natura stessa. Un mondo in cui, una volta addentrati, ci si potrà perdere e abbandonare al silenzio, alla pace, alla bellezza.

La Masseria Cristo, paradiso nell’entroterra ugentino, è un classico esempio di come un sapiente restauro possa conferire nuova vita a strutture del genere, una masseria del XV secolo immersa nei colori e nella vegetazione tipica della macchia mediterranea, che accoglie un’elegante dimora di campagna in cui è possibile soggiornare in camere arredate in modo raffinato e semplice.Tra le originali caratteristiche, un antico cortile interno, un vecchio pozzo e cunicoli sotterranei che ospitano un’ampia vasca idromassaggio in pietra.

Risalendo dalla litoranea che collega Gallipoli a Santa Maria di Leuca nel tratto che comprende la marina di Torre Suda, le campagne salentine ospitano la Masseria Pugliese, il cui restauro è simile a un’opera d’arte. Semplicità, design, classe e immersione nella totale comunione con la natura sono i tratti vincenti di una location perfetta per trascorrere una vacanza da sogno. Tra le perle che l’arricchiscono, rendendola unica e facendola distinguere dal resto delle strutture ricettive, una piscina dal design insolito, che offre uno spettacolare effetto “mare”, una distesa d’acqua che esula dalle solite architetture e rende il quadro perfettamente armonico.

Abbinare un soggiorno a una vacanza benessere può essere il top e la Casina dei Cari, una bellissima dimora seicentesca situata a pochissimi passi da Lido Marini, offre ai suoi ospiti la possibilità di coniugare trattamenti bellezza e relax. Unica per la storia che le appartiene, che la vede dimora storica estiva di re Ferdinando IV di Borbone, la struttura è suddivisa in camere che hanno il nome in base alla posizione che le caratterizza: camera La Corte, camera Atri Antico, camera Dimora Storica, Family Room.

Sulla strada provinciale che da Lecce porta a Torre Chianca è situata una graziosa dimora risalente ai primi anni dell’ottocento, la Masseria Ospitale, che si apre in aperta campagna dando al luogo un ampio respiro, anche per il fatto di godere della vicinanza alle aree protette del Rauccio e delle Cesine. Anche qui la cura per il dettaglio, l’amore e il rispetto per la struttura originale, sono il filo conduttore di un restauro che conferisce all’ambiente quell’aura di antichità e passato che si fonde perfettamente con l’avanguardia di servizi efficienti e impeccabili.

La Masseria Monittola tra Taviano e Gallipoli: detta così dal cognome della famiglia gallipolina che n’era proprietaria, è ubicata nell’antico feudo di Supplessano o Fontana, con alle spalle la chiesetta di Santo Stefano.

La Masseria Bellimento a Nardò: d’età ottocentesca, si trova nei pressi della Palude del Capitano ed è un rinomato centro di produzione casearia.

La Masseria Li Doganieri a Galatone: detta così dall’essere stata un posto di dogana o l’abitazione di addetti ai controlli doganali, sorge 3 km fuori dal centro abitato su un versante roccioso accanto al canale Raschione. Ancora oggi sono visibili: la torre colombaia a pianta quadrata con feritoie e caditoie, i granai a grappolo ed una cisterna circolare.

La Masseria Giudice Giorgio a Nardò, soprannominata “Regina”: sorge tra gli ulivi secolari sulla statale 164 che da Nardò conduce ad Avetrana, intorno ad una torre cinquecentesca a tre piani.

La Masseria Ogliastro sulla NardòCopertino: un viale punteggiato da alti pini dà il benvenuto in questa struttura oggi disabitata, una delle più antiche masserie nata attorno ad una torre del trecento circa.

La Masseria Fiume a Santa Maria al Bagno: è visibile solo la torre, alta 9 metri, di quella masseria oggi diventata un’abitazione privata. Si trova a circa 300 metri dai ruderi delle Quattro Colonne, ed è detta “Fiume” perché lì accanto scorreva un torrente che raccoglieva le acque reflue.

Se siete tra coloro che amano le vacanze organizzate, che amano esplorare e addentrarsi in luoghi dal sapore antico, senza però rinunciare a comfort e classe, un soggiorno in una delle masserie che caratterizzano il Salento può essere un’occasione irripetibile da cogliere al volo per immergersi nella bellezza delle campagne del sud, respirandone la quiete e la serenità che le avvolgono in ogni momento del giorno.

Per questo vi offriamo la possibilità di sbirciare nell’elenco di una serie di masserie ristrutturate e convertite in strutture ricettive, in cui potrete prenotare  piacevoli vacanze in questi luoghi ricchi di storia, scegliendo in base ai servizi che offrono, alle località in cui sorgono, alla posizione.

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