Il Ciolo è un’alta insenatura rocciosa dove il mare si fa largo al pari dei fiordi della Scandinavia ed all’interno della quale vi sono anche alcune grotte marine di notevole interesse storico e paesaggistico. Anche per questo, dall’ottobre del 2006 il Ciolo parte del suo territorio rientra nel Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, voluto dalla Regione Puglia per salvaguardare la costa orientale del Salento così ricca di pregiati beni architettonici nonché di importanti specie animali e vegetali. Il nome deriva dalla parola salentina “giole” che sta ad indicare “corvo” o “gazza”; animali molto frequenti un tempo in quest’area dove nidificavano e si nascondevano.
È amministrato dal Comune di Gagliano del Capo, ma oltre che da Gagliano si raggiunge molto facilmente anche da Santa Maria di Leuca. La località presenta un colpo d’occhio davvero importante, un ampio panorama di alta roccia e di bellissimo mare verde-azzurro. Il mare è balneabile e troverete, oltre che un bar e un ristorantino panoramico, anche una lunga scalinata che percorrendola vi porterà fino alla base dell’insenatura, dove vi è un’area ciottolosa. In questo piccolo spazio i bagnanti d’estate usano restare come fosse una vera e propria spiaggia, ma le ridotte dimensioni la rendono affollatissima specialmente nel mese di agosto. Da questa caletta potrete tranquillamente fare il bagno perché l’acqua rimane bassa per qualche metro, mentre i nuotatori potranno raggiungere l’acqua più alta e le vicine grotte sapendo di essere in un mare comunque riparato dai venti. Per il bagno sono comunque consigliabili scarpini e, se volete ammirare i fondali, non potete prescindere da maschera e boccaglio. Alzando gli occhi al cielo invece vedrete le ampie rocce frastagliate e il grande ponte (necessario per proseguire la litoranea) che le sovrasta. Spesso e volentieri, poi, dei temerari usano tuffarsi dalla cima di quelle rocce, alcuni persino dallo stesso ponte alto ben quaranta metri sul mare. La pratica non è consentita espressamente perciò diffidate dall’imitarli perché potrete correre dei rischi, ma in ogni caso anche quei tuffi contribuiscono a creare spettacolo nello spettacolo.
Tra le grotte nei pressi del Ciolo e raggiungibili esclusivamente via mare ricordiamo la Grotta delle Prazziche, che misura quaranta metri di lunghezza e sei di larghezza e al cui interno sono stati ritrovati manufatti neolitici, ceramiche e persino resti di rinoceronti. La più grande è però la Grotta Grande conosciuta anche con nomi molto diversi come Grotta degli spiriti o Grotta dei passeri. È alta trenta metri e lunga cento e si caratterizza per la presenza di un laghetto che assume sfumature di diversi colori dal rosso al verde. Al suo interno presenta anche acqua dolce che arriva da una vicina sorgente sotterranea. Altra cavità è quella della Grotta Piccola, piuttosto larga e profonda più di cento metri.
Il Ciolo è anche frequentato dagli appassionati di trekking e, vicino alla costa, dagli appassionati di arrampicata, per cui non sorprendetevi se vedrete gruppi di persone camminare o arrampicarsi lungo le sue rocce. Su di esse crescono anche importanti esemplari della macchia mediterranea come il fiordaliso di Leuca e l’orchidea selvatica.
Foto 1 e 2 di Carmelo Raineri.