Neve nel Salento: giorni epocali

neve in salentoCi sono cose che hanno dell‘incredibile.
Non tanto perchè semplicemente, come è normale e magari giusto che sia, accadono, quanto perchè sopraggiungono inaspettate.

In realtà il termine “inaspettate”, in questo preciso contesto, non sarebbe neanche calzante o, meglio ancora, corretto, ma per spiegare ben bene il tutto occorre tornare al punto di partenza: l’incredibile.

La neve nel Salento non è stato un semplice fenomeno atmosferico, il frutto di incrocio di correnti e pressioni provenienti da nord. No, la neve nel Salento è stato un momento di stupore, bellezza, silenzio che anche per chi scrive, ve lo assicuro, è difficile da rendere a parole.

È stata senza dubbio una due giorni in cui si è avuto il maggior numero di selfie, pubblicazioni, documentazioni sui social che un domani, se anche si dovesse scoprire che c’è vita su Marte, state certi che la sua popolazione ne verrebbe a conoscenza, in qualsiasi modo.
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Ma partiamo per gradi.
Cinque gennaio sera, i salentini impegnati, chi più chi meno, con i preparativi per l’arrivo della Befana. Calze appese, camini a ceneri spente, le luci di alberi e presepi che rischiarano le abitazioni, tepore, cene, previsioni del tempo.
Le previsioni sì, loro certo che ne avevano parlato di “bufera della Befana“, ma chi vive in questa parte d’Italia ha sorriso, pensando “chissà se ci prendono, ma no che non ci prendono, non indovinano mai”.

Sei gennaio 2017, la neve nel Salento comincia a cadere in silenzio e non avvisa, coglie nel sonno, scende leggera, come se qualcuno lassù avesse deciso di grattugiare un enorme blocco di ghiaccio.
Sei gennaio 2017, pianeta Terra, ultimo pezzettino del tacco d’Italia…nevica.

Il giorno dopo lo abbiamo vissuto per un 3/4 buoni incollati col naso alla finestra, l’alone dell’umido del fiato che si allargava sui vetri, lo stupore negli occhi di grandi quanto di bambini. Lo dicevano che la Befana, oltre ai classici intramontabili come dolciumi e carbone, regali i-tech e qualche soldo, ci avrebbe ibernati. Eppure…non ci credevamo.

Non ci credevamo neanche vedendola, credevamo che non si sarebbe posata, sino a che la neve che si spargeva qua e là non è diventata vento, tormenta insistente.
Una vera e propria bufera alla Masha e Orso (cartoon in voga tra i bambini ultimamente n.d.r), ma Masha è ambientata in Russia, lì vivono a meno 30 gradi, qui siamo in Salento, spiaggia, mojito, palme e cappellini di paglia.

Ci è voluto un bel po’ per metabolizzare l’evento, i danni prodotti a una terra che vive ancora oggi di turismo e agricoltura.
La penisola salentina, distesa sul mare come una bella addormentata d’Italia, nonostante le sue famose serre che non vanno oltre i duecento metri, si è svegliata veramente imbiancata come mai.

nevicata in salento

C’è una cosa, che forse non sapete, o magari sì, perchè se n’è parlato,  ma che per onor di cronaca va riportato.

C’è stato un tempo, proprio in Salento, un tale Matteo Tafuri, alchimista e indovino, profeta o ciarlatano, in base al proprio modo di vedere le cose, vissuto a Soleto tra i XIV e il XVI secolo. Numerosi scritti rinvenuti nella sua abitazione in epoca recente parlavano proprio di una epocale nevicata nel Salento, due giorni di neve intensa, abbondante, con conseguenze catastrofiche.
Secondo il salentino Tafuri, due giorni consecutivi di neve nel Salento sarebbero stati un segnale netto, un annuncio – forse neanche tanto celato viste le conseguenze avutedi fine del mondo.
“Salento di palme e mite scirocco, Salento nevoso, ma mai dopo il tocco. Due giorni di neve due lampi nel cielo, il mondo finisce lo so non lo anelo”.

 Versi tradotti che descrivono uno scenario in effetti inusuale, per chi è abituato a guardare a una località come un porto sicuro, una terra mite, con temperature dolci e affabili, un vento insistente, talvolta, ma carico sempre di sentori salmastri.

Due lampi, che precedono i fulmini, mai visti in concomitanza con la neve.
Per questo, forieri di eventi funesti, come dicono coloro che hanno fatto caso alla profezia di Tafuri.

nevicata della befana
Quel che sappiamo, adesso, è che le conseguenze di due giorni di neve nel Salento son state effettivamente catastrofiche, senza che ci sia bisogno di andare a scavare antichi manoscritti e predizioni.

Catastrofiche per via dei raccolti, dei campi arati e seminati senza alcuna protezione, per via della totale inadeguatezza dei mezzi per fronteggiare una situazione del genere, per via del ghiaccio fossilizzato in lastre e le cadute che ha procurato.

Nonostante tutto, però, non potevamo non raccontarvi la bellezza dei paesini ricoperti da un manto bianco come una colata di cera, i paesaggi marini con i contorni nitidi e perfetti, il mare che immobile, quasi congelato, orlava leggero gli arenili sommersi.
La neve ha un pregio, soprattutto quando arriva, come dicevamo all’inizio, inaspettata, ed è quello di silenziare, almeno per un poco, tutto il trambusto, il vociare che caratterizza ogni luogo, soprattutto quelli a sud.
Attutisce i colpi e se mai la profezia di Tafuri dovesse avverarsi, speriamo attutisca anche quella.

 

 

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