Il Salento è senza dubbio la meta estiva ideale per chi non vede l’ora di godersi ore spensierate sotto il sole, comodamente sdraiato su ampi lembi di sabbia soffice e dorata.
Ma il Salento è l’ideale anche per chi è in cerca di avventura e scoperta preferendo, alla comodità della sabbia, l’irregolarità dura e grigia della roccia o l’aridità dell’entroterra con la sua terra rossa che caratterizza l’intera penisola salentina.
Il Salento infatti, e contrariamente al pensiero di molti, non è solo mare e costiera. Oltre ad ammirare le indiscusse perle presenti lungo la costa è possibile anche visitare dei maestosi tesori custoditi al suo interno, ovvero le numerose ed antiche grotte dell’entroterra salentino. T
appe imperdibili durante una gita in campagna o un’escursione, dei veri e propri tesori nascosti che in molti casi è possibile raggiungere anche facilmente. Dopo avervi consigliato le più belle grotte costiere salentine, oggi ve ne consigliamo tre presenti nell’entroterra.
Grotta Febbraro
Questa grotta, situata nel comune di Salve, può essere raggiunta via terra. Ma non è stato sempre così: numerosi reperti e solchi presenti al suo interno, caratteristici delle grotte costiere, fanno pensare che, un tempo, questa grotta fosse interamente o parzialmente sommersa.
Pare infatti, grazie ai numerosi fori realizzati dai molluschi o il solco di battente alla base delle due pareti laterali, che il contatto con il mare risalga ormai ad un lontano passato.

La Grotta Febbraro, chiamata così dal nome del suo scopritore, è collocata a circa un chilometro e mezzo a nord della linea costiera. Il suo interno è rappresentato da un lungo corridoio di circa quindici metri, con pareti a volta ricoperte di stalattiti e un fondo con un deposito di fossili marini.
Grotta Montani
La Grotta Montani, rinvenuta a Salve, è una splendida cavità, sulla collina Spigolizzi, caratterizzata da due nicchie vicine, una completamente chiusa da pietre e l’altra aperta su un cunicolo piccolo e basso. Pensate che al suo interno sono stati rinvenuti resti di animali fossilizzati, risalenti a circa settantamila anni fa, e schegge di arnesi di selce.
Elementi considerati fondamentali per la datazione dei primi insediamenti umani nel territorio. La Grotta Montani è considerata non a caso una delle grotte più importanti per lo studio delle civiltà preistoriche.
Grotta di Sant’Ermete
La Grotta di Sant’Ermete a Matino fu scoperta nel 1965 ma affonda le sue radici nell’età paleolitica ed è una delle più antiche di tutta la Puglia.
Il suo nome deriva da un antico affresco custodito al suo interno o meglio, quello che resta, e che denota l’antichissima opera di cristianizzazione messa in atto dai monaci basiliani in questa terra.
Fossili, ossa e manufatti ritrovati al suo interno hanno permesso di stabilire con certezza che i primi insediamenti umani della zona risalgono addirittura all’uomo di Neanderthal.
Arrivati qui non perdetevi, dalla sommità della collina su cui la grotta si trova, il maginifico panorama circostante, dal quale si riesce a scorgere tutta la piana circostante e quindi Parabita, Alezio, Casarano sino a intravedere la bellissima Gallipoli.
Tre grotte speciali che aggiungeranno alle vostre vacanze salentine un pizzico di storia e cultura preistorica, rivelandovi un volto di questa terra spesso sottovalutato in favore di caratteristiche più turistiche.