Il Tacco d’Italia offre quanto di meglio si possa desiderare per la vacanza al mare, ma è lecito che almeno qualche giorno sia dedicato ad altro.
Ecco perché stavolta vi vogliamo parlare dei parchi della penisola salentina, intesi sia come spazi aperti dediti al divertimento, sia come aree verdi naturali protette.
In entrambi i casi, i parchi offrono un’ottima alternativa al mare dandovi modo di scoprire un’altra faccia, diversa dal pur bellissimo mare.
Parchi di divertimento nel Salento
I parchi di divertimento veri e propri presenti nel Salento sono due: il Parco Acquatico Splash di Gallipoli (anche noto come Splash Acquapark) in Provincia di Lecce ed il Carrisiland di Cellino San Marco in Provincia di Brindisi.
Splash Acquapark

Lo Splash è il parco di divertimenti “più antico”, essendo stato aperto già sul finire degli Anni Ottanta. Nel tempo, però, si è sempre tenuto “aggiornato” ed ancora oggi risulta accattivante e molto in voga sull’intera area pugliese.
Il parco occupa poco meno di 80 mila metri quadrati e sorge in un angolo naturale ricoperto da boschi e vegetazione.
Nel parco troverete molti divertimenti e più piscine suddivise per tipologia di attrazione e per fasce di età, così che anche i bambini piccoli possono trarre massimo divertimento dalla loro esperienza ed in particolare è molto indicato per accompagnarci i bambini fino ai 10-12 anni.
Lo potete trovare lungo la litoranea che da Gallipoli va verso Santa Maria al Bagno, in Località Rivabella. Il sito web è www.splashparco.it.
Se siete arrivati a Gallipoli in treno, il servizio mette a disposizione anche una navetta che da Gallipoli vi porta direttamente al parco di divertimenti.

Tra le varietà degli scivoli non perdete né lo scivolo a boomerang né quello a imbuto, entrambi capaci di farvi “volare” come uno slittino di bob per lanciarvi nell’acqua blu delle piscine.
L’animazione è sempre presente, ricca di giochi animati e di iniziative che coinvolgono anche i presenti, che così può anche non fare solo da spettatore ma diventare parte attiva per divertirsi ancora di più!
I ragazzi e le ragazze da veri stakanovisti del divertimento cominciano la propria attività di intrattenimento fin dalle 10 e proseguono per tutto il giorno ininterrottamente fino alle 18. Tante le attività proposte: balli, canti, karaoke, organizzazione di giochi, balli in acqua, spettacoli, il tutto tra sorrisi e massima cordialità…quando qualcuno lavora con passione, si vede!
Tra le attrazioni da provare anche le Onde, il Kamikaze ed il Twister. L’area delle piscine è poi completamente fornita con ulteriori scivoli multipista, aree giochi, trenini e gli immancabili ciambelloni per crogiolarsi al sole galleggiando. Per i più attivi, vi sono anche tappeti elastici ed un campo da beach volley.
E tra un gioco e l’altro, tra una nuotata e una scivolata, potete riposarvi nelle aree verdi tra ombrelloni e lettini e mangiare un boccone al bar o al ristorante.
Carrisiland
Questo parco è di costituzione più recente (2000) ed era noto fino a non molto tempo fa come Curtipetrizzilandia, in omaggio alla frazione più vicina, per poi essere cambiato con l’attuale Carrisiland, non in onore del famoso cantante cellinese AlBano, ma piuttosto a causa del cognome dell’ideatore del progetto del parco, Marco Carrisi, che attualmente ne è il direttore.
L’oculata gestione del parco ha portato ad una crescita graduale sempre maggiore (inizialmente era soltanto un parco con area verde) che lo ha reso il parco con il maggior numero di visitatori nell’area delle regioni Puglia e Basilicata.
Come dimensioni, il parco doppia lo Splash, arrivando fino a 200 mila metri quadri, distribuiti tra un bosco di sessanta ettari e le attrazioni acquatiche.
Il bosco è esso stesso un’attrazione, dal momento che al suo interno è stato suddiviso in aree tematiche che fanno rivivere determinati ambienti fiabeschi. Ad esempio, è presente l’area “C’era una volta il West” con tanto di Saloon (realmente funzionante come tavola calda), il villaggio di Santa Fe con l’Hotel Santa Fe realmente attivo, uno spazio con un campo di indiani, l’area delle diligenze, i pony, il rodeo.
Altre aree sono quelle del “Covo dei Briganti”, del “Gonfiapark”, degli spettacoli degli animatori (tra cui anche musical) nonché l’area pic nic.
Il resto del bosco può essere visitato in un percorso a metà tra passeggiata e trenino, e potrete ammirare ciò che resta della foresta che secoli addietro dominava l’antica Terra d’Otranto con alberi antichi di eucalipto, lecci e pini d’Aleppo.
Anche qui sono state allestite delle aree tematiche.
La prima è “la Giungla” dove si trova una ricostruzione in dimensione naturale di animali tipici della giungla, in seguito si trova “Il Villaggio di Tarzan” e un mini zoo dove vi sono soprattutto quegli animali che erano molto comuni nelle campagne da noi una volta (galline, asini, cavalli, capre) e che ora molti bimbi non hanno più modo di vedere, oltre ad alcune specie di uccelli particolari come i pappagalli.
Segue poi “il mondo delle fiabe”, un’area che ricostruisce alcune fiabe come Hansel e Gretel, infine uno spazio jurassico dove sono stati riprodotti dei dinosauri in scala reale realizzati in vetroresina.
Non mancano anche qui degli spazi dediti ad area pic nic ed altri per gli spettacoli, oltre a due bar dove rifocillarsi.
Tra Splash e Carrisiland potrete fare la vostra scelta in base all’area della vostra vacanza ed al tipo di parco che preferite. Ma sono molti nella penisola salentina anche i parchi naturali, di cui vi parliamo di seguito.
Parchi e riserve naturali nel Salento

In Provincia di Lecce sono numerosi i parchi e le riserve naturali tutelati dallo Stato, di cui diversi di istituzione piuttosto recente, segno di un’accresciuta sensibilità ambientale che ha visto il volere di preservare delle aree naturali di innegabile bellezza prima che potessero essere distrutte dall’opera dell’uomo.
I parchi hanno tutti sbocco sul mare, per cui possiamo ipotizzare un itinerario costiero.
Sul litorale adriatico, da nord a sud, troviamo: il Parco naturale regionale di Rauccio, la Riserva naturale statale “Le Cesine” ed il “Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”.
Parco di Rauccio
Il Parco naturale regionale Bosco e paludi di Rauccio (istituzione 2002) fa parte del territorio di Lecce (da cui dista solo 15 km) e si estende per 1596 ettari.Al suo interno si ritrovano molti habitat allo stato naturale come il bosco di lecci, il litorale sabbioso, alcune aree paludose, un bacino e canali di bonifica.
La parte più conosciuta è proprio quella del bosco di lecci (“bosco di Rauccio”)ed è incredibilmente sopravvissuto ad un disboscamento totale avvenuto negli Anni Trenta per ricavarne legna.
Il bosco è ricresciuto e nel sottobosco si distinguono piante di lino selvatico, orchidee, il cisto rosso.
Tra gli animali che vi abitano, sono presenti volpi, ricci e tassi.
Nelle paludi sono di casa le raganelle e i rospi, mentre molto varia è la presenza di uccelli come cardellini, fringuelli, usignoli e pettirossi.
Le Cesine

La Riserva Naturale “Le Cesine” è il parco di istituzione più antica (1980) e si estende per 620 ettari lungo la costa immediatamente a sud di San Cataldo, nell’area del comune di Vernole. Comprende una spiaggia sabbiosa con fondali digradanti.
Questo parco è rinomato soprattutto per l’osservazione degli uccelli, che in massa vengono qui a nidificare, in particolare gli uccelli acquatici, che vi sostano lungo le rotte migratorie.
Al suo interno troviamo una vasta pineta, aree umide con grandi acquitrini, macchia mediterranea.

Fondamentali per questo parco sono soprattutto due stagni separati dal mare da dune, Pantano Grande e Salapi, che sopravvivono grazie a falde sotterrane e all’acqua piovana.
Tante le specie di uccelli che sostano su questi stagni e che se si è fortunati è possibile ammirare da alcuni rifugi in legno con dei binocoli: qui si ristorano il fenicottero, il germano reale, il falco di palude e il falco pescatore, l’airone pellegrino, il pellicano.
Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase
Il Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase (2006) è il più esteso di tutti, con oltre tremila ettari che ricadono nell’area di molti comuni tra Otranto e Santa Maria di Leuca lungo quasi sessanta chilometri di costa.
A dominare il paesaggio visivo, qui, è senz’altro il mare nel suo intersecarsi con un’alta costa rocciosa che consente spettacoli naturali di rara bellezza.
Domina anche il tempo passato: si possono vedere un po’ ovunque pajare, masserie, torri costiere del Cinquecento, muretti a secco, oltre a numerose grotte (Grotta Zinzulusa su tutte) ed insenature spettacolari come quella del Ciolo.
Nell’area di Tricase vi è poi il relativo bosco, tutelato e parte integrante del parco, unico in Italia per la presenza della quercia vallonea, su tutte si fa ammirare la “Vallonea dei cento cavalieri” che si trova sulla strada tra Tricase e Tricase Porto.
Risalendo sul litorale ionico, da sud a nord, si trovano: il Parco naturale regionale Litorale di Ugento, il Parco naturale regionale Isola di Sant’Andrea – Litorale di Punta Pizzo ed infine il Parco Naturale Regionale di Portoselvaggio.
Parco del Litorale di Ugento
Il Parco del Litorale di Ugento (2007) è esteso per 808 ettari ed occupa una parte della riviera ugentina compresa tra le località balneari di Torre San Giovanni e di Lido Marini.
Come per le Cesine, anche questo parco è ideale per fare birdwatching, dal momento che nelle zone umide si possono vedere passare altri uccelli migratori come aironi, garzette e tarabusi.
Tra le aree umide una delle più conosciute è quella del Bacino di Rottacacapozza, ma anche altri, che mostrano come doveva essere l’aspetto della costa ugentina prima dell’intervento e delle bonifiche dell’uomo.
Molti altri animali popolano i boschi come la volpe, il riccio, la faina e il tasso. Dalla località conosciuta come “Pazze” fino a Torre San Giovanni la costa si mostra come bassa e rocciosa, mentre da Torre San Giovanni fino a Lido Marini diventa sabbiosa e si caratterizza per una serie di basse dune.
Qui sorgono anche numerosi stabilimenti balneari alternati a spiagge libere.
Parco Isola di Sant’Andrea – Litorale di Punta Pizzo

Risalendo lo Ionio, si raggiunge il Parco Isola di Sant’Andrea – Litorale di Punta Pizzo (2006) e comprende l’area boschiva immediatamente a sud di Gallipoli (Punta Pizzo) e la vicina Isola di Sant’Andrea.
L’isola è molto piccola con un diametro di soli 4,5 km, priva di promontori e facilmente esposta alle intemperie del mare durante la stagione invernale e la parte centrale, essendo sotto il livello del mare, resta coperta d’acqua.
Presenta un faro a sud ovest che oggi è gestito direttamente dalla terraferma e che è in ottime condizioni grazie a restauri.
Vi è anche un casolare oggi abbandonato che un tempo era caserma della Guardia di Finanza gallipolina.
Su quest’isola è stato vista recentemente nidificare una specie a rischio di estinzione come il gabbiano corso.
L’area di Punta Pizzo è invece ricoperta da pinete ed offre una splendida costa sabbiosa protetta da dune, presa d’assalto ogni estate dai turisti, ma sempre in grado di conservare il suo habitat naturale con distese di ginepro coccolone e di gigli di mare sulle dune.
Anche in questo parco è presente un’area paludosa nota come “Li Foggi”.
PortoSelvaggio

Infine, sulla costa settentrionale del Salento ionico, si trova il Parco di Porstoselvaggio, istituito nel 2006.
Un posto conosciuto ma mai troppo frequentato. Il litorale è caratterizzato qui da ciottoli e piccoli scogli che fanno da contorno ad un mare verde e straordinariamente brillante.
Si estende attorno all’area dell’omonima baia di Portoselvaggio lungo 7 km di costa e 1500 ettari complessivi nell’area del comune di Nardò.

Raggiungendola da nord da Santa Caterina, incontreremo nell’ordine le tre aree in cui si suddivide: la Palude del Capitano, la baia di Uluzzo e la Pineta di Portoselvaggio.
La parte più ampia è costituita proprio dalla vasta pineta che si attraversa per raggiungere la baia di Portoselvaggio e che è formata da pini di Aleppo qui impiantati negli Anni Cinquanta, in una zona in precedenza priva di ogni vegetazione.
Nel bosco sono presenti anche alcuni esemplari di cipressi e di eucalipto. Il tempo ha permesso di far sviluppare anche un sottobosco con piante selvatiche di mirto, ulivo e macchia mediterranea spontanea tra cui orchidee e rosmarino.
La zona può essere raggiunta solo a piedi. Munitevi di scarpe da ginnastica ed abbigliamento comodo. La bellezza del posto ripagherà tutte le vostre fatiche.
Altre aree protette
Altre aree protette di una certa rilevanza sono l’Oasi protetta degli Alimini e la Riserva Naturale di San Cataldo.
L’Oasi protetta degli Alimini comprende i due omonimi laghetti (Alimini Grande e Alimini Piccolo) nei pressi della costa subito a nord di Otranto. Mentre Alimini Grande è alimentato dal mare, Alimini piccolo è un lago d’acqua dolce perchè alimentato da sorgenti.
Attorno ai laghi si è voluta preservare la vegetazione spontanea, oggi molto ricca di piante mediterranee anche rare come l’orchidea di palude, contribuendo ad essere ancora oggi un luogo perfetto per alcuni uccelli migratori come il fenicottero, le oche selvatiche, il germano reale, le gru e diverse specie di rapaci diurni e notturni.
Attorno ai laghi sono comuni anche rospi, rane e mammiferi come scoiattoli, conigli selvatici, ghiri.
Non è un vero e proprio parco, ma costituisce comunque una Zona di Protezione Speciale dove gli animali vivono incontrastati.
La Riserva naturale di San Cataldo è invece un piccolo parco di soli 28 ettari, attiguo alle più grandi Cesine di cui abbiamo parlato poc’anzi.
Infine, vogliamo ricordare anche l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, che riguarda esclusivamente il mare, lungo un territorio che si addentra per sette chilometri dalla costa racchiusa tra Punta Prosciutto e Torre Inserraglio, nei pressi di Porto Cesareo.
Nell’Area Marina rientrano anche le coste comprese di dune, bacini retrodunali e acque freatiche.
Esiste anche un sito ufficile dedicato tutto ai parchi naturali del Salento: Parchidelsalento.it, dove potrete trovare altre informazioni.
Mappa Interattiva dei Parchi nel Salento
Altri Luoghi Naturali
Vi consigliamo inoltre altri posti in cui potrete immergervi nella natura salentina.
Isola dei Conigli

Collocata a circa 29 Km da Lecce, sull’Isola dei Conigli, conosciuta anche come Isola Grande, troverete ad accogliervi una spiaggia di sabbia bianca e fine.
Il suo particolare nome deriva da un allevamento di conigli che era presente in zona negli anni ’50. Potrete raggiungerla grazie alle piccole imbarcazioni dei pescatori oppure organizzando un’escursione in barca con i vostri amici.
Qui non ci sono spiagge o attrezzature turistiche, vivrete una giornata a pieno contatto con la natura incontaminata.
Punta Pizzo

A 49 Km da Lecce, Punta Pizzo è caratterizzata da calette di sabbia fine, alternate qua e la da zone rocciose. Un tratto di costa che rappresenta al meglio la varietà di paesaggi presenti nel Salento.
Uno dei punti più selvaggi ed incontaminati dell’arco ionico, nel quale rilassarsi sulla sabbia o tuffarsi dalle basse scogliere di tufo.
Torre Suda

Ultimo consiglio “naturalistico” nei pressi di Lecce è rappresentato da Torre Suda, distante 55 Km dal centro.
Un luogo nel quale la macchia mediterranea si spinge fino al mare e dove gli scogli sono bassi e piatti, perfetti per la tintarella e divertenti tuffi.
Si affaccia sul versante ionico e presenta dei fondali ricchissimi di flora e fauna, elementi ideali per gli amanti delle immersioni.
Luoghi meravigliosi a contatto con la natura più bella e selvaggia del Salento. A voi la scelta.
immagine di copertina: il bosco di Carrisiland (ex Curtipetrizzilandia). Di Alessandro Balestra (Opera propria) [Public domain], attraverso Wikimedia Commons.
Una risposta