Acquarica di Lecce

Foto principale Di Lupiae – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=22580170

Acquarica di Lecce, frazione di Vernole, è situata a 15Km a sud di Lecce e a 5 Km dal mare Adriatico, nella splendida penisola salentina.

Il territorio fu abitato fin dall”età più antica; gli uomini della preistoria e i Messapi hanno lasciato numerose tracce della loro presenza con i menhir, nelle Specchie (“cumuli di pietra”) e nelle varie tombe dell”Età del Bronzo.

Per una lunga serie di anni il casale fu posseduto dalla Chiesa Matrice fino a quando, il 27 febbraio 1533, Gian Giacomo di Acaya, barone di Acquarica e di altri luoghi, volle venderlo a Gian Mario Guarino per seimila ducati.
Negli anni tra il 1809 e 1812, sotto il regime napoleonico, viene promulgata e attuata nel Regno di Napoli la legge sull”eversione della feudalità e anche il Comune di Acquarica chiede l”applicazione della legge nei confronti dei loro rispettivi feudatari.

Con il ritorno dei Borboni, si mantennero molte delle leggi precedenti, nonostante le pressioni del clero e della nobiltà, che volevano ritornare nel possesso dei beni perduti.
La svolta per il Comune di Acquarica si ebbe nel marzo 1865, con la Legge per l”Unificazione amministrativa del Regno d”Italia.
Le baronie ad Acquarica furono: Del Balzo – Orsini, Guarino, Palagano, Bozzi – Colonna.

Ad Acquarica di Lecce, il Castello, fu edificato nel 1549, dietro autorizzazione dei Bonsecolo, feudatari Normanni, ma fu probabilmente ristrutturato da Giovan Antonio Orsini, Principe di Taranto, che ebbe il feudo di Acquarica nel 1432.

Più che di un vero castello presenta i caratteri delle masserie fortificate risultato dell”unione di due torri affiancate, probabilmente realizzate in momenti diversi.

Delle quattro torri circolari poste sugli spigoli del quadrilatero, ne rimane soltanto una, con base scarpata e con un cordone marciapiano che divide il piano terra dal piano superiore coronato da un parapetto.

Ad Acquarica di Lecce si trova la Specchia “Cisterna” con un diametro di 24 metri e un”altezza 1,50 metri.

Tra Vanze ed Acquarica in localita” Tubule, segnalarono il ritrovamento di diverse tombe a forno con sepolture collettive e tombe a tumolo con cella dolmenica costituita da lastroni di pietra, definite con il nome di piccole specchie.
I ricchi corredi funerari trovati, conservati nel Museo Nazionale di Taranto, sono riferibili a momenti diversi dell”Eta” del Bronzo.

La Chiesa Madre di Acquarica di Lecce, fu fatta erigere nel 1904, al posto della vecchia che era ormai fatiscente.

Dalla vecchia costruzione si poté recuperare solo il campanile che, come la Chiesa, era datato 1525 e comprendeva due campane, una delle quali risultava la più antica della provincia (del 1552).

La chiesa è dedicata a San Gregorio Nazianzeno. Sull”altare maggiore c”è uno sferico e sui lati, in alto, sei finestroni. L”interno è costituita da quattro cappelle

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