Voglio proporvi un luogo per le vostre prossime vacanze in Salento, che vi assicurerà tanto relax e tranquillità.
Il luogo magico che vi offrirà tutto ciò prende il nome di Cardigliano, un piccolo borgo posto proprio nel mezzo del tacco della nostra belle penisola. Quasi vicino la punta, si trova nelle vicinanze di Specchia, esattamente tra l’Adriatico e lo Jonio.
Da qui infatti è possibile spostarsi facilmente verso le principali mete turistiche come Otranto, Leuca, Gallipoli e così via, grazie ai numerosi collegamenti disponibili.
Bisogna considerare infatti, che Cardigliano si trova in una posizione davvero strategica, ovvero a pochi chilometri sia dalle dorate spiagge della costa ionica, sia dalle scogliere ripide di quella adriatica. Scegliendo quindi l’entroterra anziché la costa, avrete una facilità di spostamento che altrimenti non potreste avere.
Borgo Cardigliano – La Piscina
Non solo comodità ma anche ampia scelta per quanto riguarda le strutture a disposizione. Potrete trovare infatti alberghi, resort, piscine, agriturismi e tutto quello che vi occorre per trascorrere una vacanza indimenticabile.
L’ideale per chi è in vacanza con la famiglia e non vuole restare sveglio fino alle tre del mattino a sentir casino, oppure per le comitive di amici che vogliono cambiare di giorno in giorno la meta preferita, senza restare vincolati ad un unico luogo e senza dover trascorrere ore ed ore in macchina, per spostarsi da un posto all’altro.
Chiesa di Borgo Cardigliano
Un paesino che fino a qualche anno fa era totalmenteabbandonato a se stesso e che oggi viene considerato uno dei luoghi più belli del Salento.
Si estende su 30 ettari di verde mediterraneo. La scoperta di una tomba ipogea nei pressi di Cardigliano fa supporre che il borgo fosse luogo di un insediamento umano già nell’età del bronzo, mentre il ritrovamento di altri reperti archeologici induce a ritenere che esso sia stato abitato intorno al 250-90 a.C. dai Messapi, antica popolazione di origine Illirica.
I Balsamo furono i proprietari di Cardigliano fino alla metà del 1700, fino a quando non entrò in possesso degli Zunica, Duchi di Alessano.
Nel 1921 il territorio di Cardigliano appartenne a Giulia Zunica fu Antonio in Paternò; ma negli anni fra la prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo viene acquistato da un ricco commerciante di Castrignano dei Greci, Giovanni Greco, sposato con Teresa Potenza di Alessano.
Forte della sua stretta amicizia con il gallipolino Achille Storace, uno dei gerarchi fascisti più in vista, Giovanni Greco ottiene di poter trasformare Cardigliano in un’aziende agricolo-industriale per la lavorazione dei tabacchi levantini. Così, grazie a nuovi interventi di edificazione effettuati tra il 1920 ed il 1930 Cardigliano si trasforma in un vero villaggio.
L’ultima opera edilizia realizzata nella nuova Cardigliano è infine la Chiesa, terminata nel 1929. Così il villaggio comincia a vivere un periodo di intensa autonomia:viene aperta una scuola elementare per i bambini che vi abitano stabilmente, c’è il forno, il frantoio, un piccolo spaccio di generi alimentari, il ‘dopolavoro’.
Nel 1949 Giovanni Greco muore, ed i figli Gino, Antonio, Clemente, Virgilio e Antonietta decidono di far costruire a Cardigliano l’unica opera ancora mancante, il cimitero, in cui far riposare le spoglie del padre.
Negli anni ’70, però, il piccolo centro si spopola definitivamente in seguito ad un lento ma inesorabile processo di emigrazione,accresciuto anche dalla fine del monopolio dei tabacchi decretata in quel periodo.
Abbandonato a se stesso, Cardigliano diventerà successivamente punto di ritrovo e bivacco di vandali, che, spinti da un istinto distruttivo, arrecheranno gravissimi danni a molti dei suoi elementi architettonici, agli edifici e all’intera struttura.
Da villaggio fantasma a incantevole agriturismo e centro congressi da 220 posti: questo è il percorso compiuto da Borgo Cardigliano.
Grazie all’Amministrazione comunale di Specchia, che si è mossa per preservare, valorizzandola, la bellezza e l’importanza storica e architettonica del luogo.
A questo si è aggiunto l’intervento del Ministero dell’Ambiente con un progetto che ha trasformato il posto in un ecovillaggio autonomo a livello energetico: l’acqua calda è prodotta da pannelli solari, l’energia elettrica da impianti fotovoltaici e da una torre eolica.
Un piccolo borgo rinato, negli ultimi dieci anni, sotto tutti i punti di vista e che vi lascerà a bocca aperta per la sua straordinaria bellezza.