L’area di Castrì di Lecce è stata senz’altro abitata fin dalla preistoria come dimostra la presenza di Menhir dell’Età del Bronzo nei dintorni. Testimonianze evidenti, i due menhir chiamati: “Della Luce” e “Croce”, di cui il primo sorge nelle vicinanze di una cappella intestata alla Madonna della Luce, ed il secondo sulla strada che conduce a Pisignano.
Il paese ospita tremila abitanti e sorge nell’entroterra salentino a poco meno di quindici chilometri a sud-est dal capoluogo da cui prende parte del nome attuale.
Quando il Salento fu conquistato dai Romani, esisteva già un casale fortificato e amministrato da Roca che chiamarono Castrum (da non confondere con l’altra località salentina di Castro) e da qui diventò poi Castrì.
Nel 1353, divenne di proprietà congiunta delle famiglie dei Lettere (leccesi) e dei Condò (parigini) che divisero l’abitato in due paesi distinti. In seguito la proprietà dei Lettere passò nel 1396 ai Francone e la restante parte, nel 1452, ai Guarino, mentre il nome del paese cambiò in base ai proprietari nelle due parti divise: Castrì Francone e Castrì Guarino, che in seguito così rimasero fino al Seicento anche con il passaggio dei due casali ad altre famiglie.
Nel 1610, Camillo Cicala acquistò il casale di Castrì Francone dalla famiglia Mattei passandolo al nipote Giovanni Cicala, il quale nel 1615 acquistò anche Castrì Guarino e da quel momento la località ebbe storia unificata con il nome di Castrì Francone, passando poi per le famiglie Andriani e Vernazza.
Durante il Settecento furono edificati il Palazzo Baronale e la Chiesa Parrocchiale, di grande eleganza. In realtà, il Palazzo Baronale fu in origine realizzato già nel Cinquecento dai Guarino, di cui conserva l’impianto fortificato cinquecentesco.
Durante le opere di ammodernamento successive realizzate dai Vernazza (per cui è anche noto come Palazzo Vernazza, foto in alto) fu costruito un portale con loggia sovrastante che alleggerisce nello stile l’austera facciata grazie alla presenza di motivi floreali e l’innesto di un balcone in stile barocco che comprende nella sua struttura leoni e putti. Anche l’interno fu rinnovato abbellendo le stanze con elementi architettonici settecenteschi.
La Chiesa Parrocchiale è invece dedicata a S. Maria della Visitazione (e si presenta curiosamente incompleta nel prospetto, perché manca parte del secondo ordine.
Nel 1734 fu costruita la Chiesa di S. Vito seguendo lo stile del Borromini. Nel suo interno, l’altare presenta una tela pregiata dedicata alla Madonna del Rosario.
Altra chiesa di rilevanza storica e artistica è quella di Santa Maria delle Grazie, realizzata a metà del Seicento. Mostra motivi di richiamo barocco e uno schema di tipo rinascimentale. Di grande effetto il portale con baldacchino. All’interno ha un’unica navata con alcune cappelle annesse e mostra un dipinto seicentesco del Chiarello e un’antica immagine bizantina di una Madonna con Bambino.
Il nome definitivo di Castrì di Lecce fu assunto soltanto nel 1891, sostituendo il secolare, ma ormai inadeguato, Castrì Francone.
Nel paese si tengono durante l’anno alcune fiere fisse come la “Fiera delle Palme” il giorno della Domenica delle Palme, la Festa e fiera dell’Immacolata l’8 dicembre, nonché la sagra “Marangiane in festa” dal 24 al 26 luglio.
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