Castro

Un pò di storiaIl CastelloIl PortoLa CattedraleMappa

Lungo la costa orientale della penisola salentina si nasconde un affascinante borgo medievale: Castro. Sono tanti gli elementi che caratterizzano questo luogo, nel quale si respira e si vive un’atmosfera quasi magica.

Dai simboli architettonici a quelli più intimi, legati alla storia e alla tradizione di questo angolo del Salento, tutto da scoprire.

Dista 15 km da Otranto, 45 da Lecce, 50 da Gallipoli e 25 da Leuca. Sorge al centro di un arco di costa stupenda che va da Otranto a S. Maria di Leuca. Gli abitanti sono circa 2500, ma nel periodo estivo si popola di turisti attratti dalla cittadina. Chi arriva a Castro entra subito in una dimensione piacevole che fa dimenticare lo stress e il caos della città, facendosi cullare da emozioni che si susseguono e coinvolgono l’anima e il corpo.

Possiamo considerare questa località divisa in due parti ben distinte: da una parte Castro Marina, dove sorge anche il porto nei pressi del quale si vedono le grotticelle scavate che servono da magazzini per i pescatori; dall’altra Castro Superiore, borgo di antiche origine in posizione panoramica sul mare lungo un’estesa zona collinare. Si dice che a creare l’abitato furono addirittura i cretesi, per poi essere chiamato Castrum Minervae dai Romani, diventare un centro importante per tutto il Medioevo tanto da essere sede vescovile dal 1179 al 1537, a dispetto delle attuali minuscole dimensioni. Le fortificazioni cinquecentesche, ancora visibili per ampi tratti, confermano non solo l’antica rilevanza del luogo, ma anche la sua necessità di difendersi dalle frequenti incursioni piratesche, senz’altro favorite dalla presenza di un’insenatura comoda e sicura. Così, se le attrezzature turistiche si concentrano soprattutto sulla parte bassa, le maggiori qualità storiche e artistiche sono invece nella parte alta. Qui troviamo il castello eretto nella seconda metà del Cinquecento sulle rovine di un altro ancor più antico, poi rimaneggiato nei secoli successivi fino al Settecento, e troviamo anche la Cattedrale, originaria del XII secolo e successivamente modificata nel tempo. Questa chiesa infatti conserva parte della struttura romanica nella facciata, nel transetto e nel portale laterale, mentre sul fianco sinistro sono incorporati i resti di una chiesa bizantina del X secolo originariamente a croce greca. Sulla destra è addossata all’antico palazzo vescovile del XV secolo. All’interno custodisce antiche tele di artisti salentini dal Cinquecento al Settecento tra le quali anche un quadro della Pietà datato XVI secolo.

Nel 2009, purtroppo, un palazzo in stato di abbandono sito nella piazzetta principale del paese (Piazza Dante) è crollato, ma è stata completata la rimozione delle macerie e ora è quasi ultimata la ricostruzione della facciata degli edifici che ridarà a Piazza Dante il suo aspetto caratteristico.

Anche il paesaggio circostante Castro lascia senza fiato: è in questi posti che il blu del mare e il verde della vegetazione, si uniscono per presentare le più variegate possibili ambientazioni. Dalle sue famose grotte, ai picchi rocciosi, ai fondali ricchi di fauna e di flora, paradiso dei sub. Dal caratteristico borgo Medioevale  ricco di storia, al porto. Dalla saporita cucina ai divertimenti. Tutto questo rende Castro un luogo davvero magico.

Se cercate spiagge, però, Castro non è il posto per voi perché sorge interamente su un costone roccioso e a Castro Marina troverete solo il porto. Nei dintorni, comunque, potrete fare il bagno in un punto di accesso vicino la Grotta Zinzulusa e in un luogo di balneazione pubblico detto Punta Correnti. Proseguendo sulla litoranea verso sud potrete trovare lo stabilimento “La Sorgente”. L’acqua del mare è comunque alta alcuni metri e non adatta ai più piccoli.

 

LA STORIA

Le origini di Castro risalgono ai Cretesi ed ai Greci. Si sviluppò in età romana e fu sede vescovile dal 682, durante il papato di Leone II.

Nel corso dei secoli ha subito numerose incursioni e la dominazione romana, vandalica, gotica, longobarda, bizantina e saracena.

In epoca normanna appartenne a Tancredi d’’Altavilla; passò successivamente ai Bielotto, ai de Franco, ai de Bugiaco, agli Orsini del Balzo, ai della Posta, ai Gattinara, ai de Castro, ai de Zunica ed infine alla famiglia Rossi che ne conservò la signoria sino alla soppressione della feudalità nel 1806.

I Romani furono interessati alla sua posizione geografica strategica e dotarono il luogo di un “castrum”, roccaforte. La storia di Castro è legata a quella di Otranto in quanto, entrambe le città costiere, hanno avuto molte vicende storiche. Castro, nel 378, subisce l’assalto degli Alani e degli Ostrogoti capitanati da Frigiterno.

Nel 456 arrivano i Vandali. L’imperatore Anastasio invia i generali Romano e Rustico per punire gli Ostrogoti e Castro viene assediata e saccheggiata con ottomila soldati.

Nel 543 i Goti assediano Castro ma il bizantino Valentino la difende. Quando giunge Totila, continua l’assedio e le battaglie fino a quando arriva Giustiniano che libera Castro.

Dopo l’invasione dei Longobardi anche per Castro si decide di far passare il ‘limitone dei greci’ una strada bizantina di arroccamento contro le incursioni dei Longobardi. Questa strada è fortificata al tempo in cui cessate le lotte tra i Bizantini ed i Longobardi restò assegnata a quest’ultima la parte settentrionale del Salento secondo un tracciato che andava da Torre S. Stefano, presso Otranto, passando a nord di Lecce e attraverso i territori di San Pietro Vernotico, Mesagne ed Oria si ricongiungeva alla Via Appia. Restavano dunque, ai Longobardi, Taranto, Oria e Brindisi, ai Bizantini Otranto, Lecce e Manduria.

La conquista normanna unificò il meridione d’Italia con la successiva dominazione sveva, Castro divento un fiorente centro commerciale e un sicuro centro militare. Subito dopo, viene conquistata dagli Arabi per undici anni, fino a quando non sarà liberata da Ludovico II.

A testimonianza di quello splendido periodo rimangono la torre dei Cavalieri, il cortile del Castello, luogo destinato alla raccolta e alla custodia dei prodotti artigianali e agricoli che venivano commercializzati in tutti il Mediterraneo, e il borgo mediovale, composto da stradine strette e tortuose.

Nel 1046 arrivano i Normanni che fino al 1068 se la contenderanno con i Bizantini. Il normanno Tancredi d’Altavilla fu il primo a fregiarsi del titolo di conte di Castro. Nel corso dei secoli si succedettero i Biellotto, i De Franco, i De Bugiaco ed altri.

Però furono i Gattinara a lasciare un segno indelebile nella storia di Castro. Federico II porta pace e prosperità alla cittadina che parteciperà, con la richiesta sollecita dell’Arcivescovo di Otranto Tancredi degli Annibaldi, alla Crociata in Terra Santa. Nel 1296 gli Aragonesi conquistano la città fino a quando, nel 1348, non fu assaltata da Ludovico II.

Castro e Otranto sostengono il pontefice Urbano IV, contro l’antipapa Clemente VII che ha incoronato Ludovico D’Angiò. I Veneziani imperversano nel Salento perché vogliono Castro come base per i traffici verso l’oriente, fino a quando l’Aragonese Alfonso I, nel 1449, non pone fine alle mire della Serenissima, vietando a tutti i Veneziani di risiedere nel Salento.

Grazie all’intervallo dell’eroe d’Albania Giorgio Castriota Skanderberg, la parentesi Angioina s’interrompe in quanto aiuta Francesco I d’Aragona nella riconquista della cittadina. Il 1480 Otranto viene invasa dai Turchi che si spingono verso Castro, i 2000 uomini del Conte Giulio Antonio Acquaviva devono allora difendere Roca e Castro. Nel 1552 Castro è difesa dai due valorosi leccesi Alfonso dell’Acaia e Luigi Paladini, comandanti delle truppe aragonesi.

Nel 1552 i Turchi sono respinti dal Vicerè Don Pedro da Toledo, che inizia la sistematica costruzione delle torri costiere. Il ripetersi di saccheggi effettuati nel 1537 e nel 1573 da parte dei Turchi, fecero spopolare Castro.
Nel 1537 i Turchi si dirigono verso Castro con 37 navi ma sono scoperti e messi in fuga, mentre sostano nella baia dell’Orte. Nell’ottobre del 1571 ci riprovano con una flotta più numerosa ed hanno successo, ma Giovannantonio Doria li respinge, assieme all’attacco da terra del Marchese di Santacroce.

Nel 1572, per Castro, è una situazione difficile, fino a quando il Conte di Samio e Vincenzo Macedonio non li inseguono fino alla loro base di Corfù . Nel 1614 Filippo II regge Otranto, dove risiede la flotta spagnola che mette nuovamente in fuga i Turchi, giunti nuovamente a Castro. Nel 1744 anche a Castro arriva la carestia e la peste, che la impoverisce ulteriormente. Dal 1975 gli è stata restituita l’autonomia comunale.

 

IL CASTELLO

Il Castello di Castro risale al XIII secolo e fu concepito come struttura strategica in grado di difendere il paese dalle invasioni straniere. In alcuni punti è ancora possibile ammirare le antiche mura originarie.

Castello di Castro

Si sviluppa su 1.200 mq, di cui 900 occupati da un’imponente struttura muraria e da 300 mq occupati da un cortile interno di forma rettangolare.

La struttura, di età angioina, sorge sui resti di una precedente edificazione di età bizantina, che difendeva il borgo fortificato. Fu rafforzato in età romana. Nel 1480, l’anno della conquista di Otranto da parte dei Turchi, il castello, venne semidistrutto.

Nel corso del Cinquecento il castello fu assaltato altre due volte dai Turchi, fu ricostruito dai Gattinara e rafforzato ulteriormente nel 1572, quindi fu potenziato ulteriormente dal viceré spagnolo don Pedro de Toledo.

Alla fine del Settecento fu abbandonato. Al Castello si accedeva unicamente dal lato sud tramite un piccolo portone munito di ponte levatoio, ormai rimosso. Da recenti scavi si è potuto accertare la presenza di un fossato a ridosso del varco. Sul lato verticale del passaggio è posizionata una larga caditoia a tre bocche e il foro per il passaggio della catena di ritiro del ponte levatoio. Alla difesa dell’ingresso era posto un camminamento superiore.

Varcato il portone si accede al cortile interno che era il luogo destinato alla raccolta e alla custodia dei prodotti artigianali e agricoli che venivano commercializzati in tutti il Mediterraneo,composto da un unico spazio scoperto internamente, a forma rettangolare. Da un’ampia scala, a ridosso del cortile, di accede alle cortine superiori.

Nel cortile sono presenti due cisterne di cui una è dotata di copertura in pietra e pilastro di sostegno centrale. Sul lato nord del cortile, si trovano una successione di stanze inframmezzate da archi. Fondata invece su mure messapiche, presenta un’ampia sala con un’unica volta gotica che si affaccia sulla marina, è il lato di ponente che era quello meno bisognoso di difesa e che ospitava il castellano.

La sala di ponente è l’unica stanza ad avere un autonomo accesso all’esterno, forse per eccedere agli orti sottostanti. Vi era una scala esterna con ampi gradini in pietra che faceva accedere al lastricato solare ed alla difesa dagli spalti del castello. Una scala a chiocciola, più piccola, era invece ricavata nell’ampia muratura e consentiva una efficace difesa anche da un solo uomo. La Sala di Levante, probabilmente, è stata addossata alla cinta muraria in epoca successiva.

Nell’’angolo di nord-ovest della sala si è riscontrata una base muraria a scarpata di pietra di buona fattura. Su tale angolo è stato poi attestato un nuovo bastione di contrafforte. La sala è stata utilizzata anche per uso residenziale e si notano sul lato ovest due camini. Il Bastione di contrafforte era di notevole importanza  per l’avvistamento di un attacco dal lato nord-est dal quale operare un attacco sistematico di cannoneggiamento sulla porta di terra.

L’enorme bastione è composto da grosse murature angolate al tiro nemico, da una unica sala centrale e da spalti rinforzati con terrapieni di pietrame addossato, capace di ospitare due batterie principali di risposta sul lato nord e una sul lato est. Al centro della volta è presente un varco il cui uso è legato probabilmente al tiro in alto del munizionamento occorrente alla difesa ma anche per areare i locali durante lo sparo della fucileria attesta all’interno. Su un angolo della sala sono presenti i resti di un camino che fanno capire che è stata utilizzata anche per uso residenziale.

La più alta e imponete torre dell’intero sistema difensivo, è la Torre Cavaliera, il risultato finale di una precedente torre di identica altezza. Si sviluppa su tre livelli occupati ognuno da tre vani con copertura a botte. La copertura solare è il punto panoramico e suggestivo del castello oltre che il punto più alto di Castro.

A essa si accede mediante una stretta e scomoda scala ricavata nello spessore delle murature esterne. Dotata di batterie e di caditoie su tutti i varchi di accesso alla torre. La Torre circolare invece è datata al periodo aragonese.

Formata da tre vani incolonnati con finestrature ridotte a modesti spioncini che attraversano a raggera la potente nucleo murario. I vani che la compongono sono di forma rettangolare e con volta a botte, tranne quella superiore che con volta a forma di cupola. Nella sala superiore, circolare con volta semisferica, si apprezza un notevole effetto acustico di riverbero. Le merlature sono dotate di evacuatori, caditoie e finestrature per l’impiego di balestre, poi sono state rinforzate per resistere al tiro di cannoneggiamento. Sulla direzione del Bastione è posizionata la batteria di difesa fiancheggiante della cortina nord e del Bastione stesso. Sulla direzione dell’attuale porto è presente una seconda batteria.Dal 1982, il Castello è stato sottoposto a lavori di restauro che proseguono ancora oggi.

 

LA CATTEDRALE

La Cattedrale di Castro fu costruita nel 1171 sulle rovine di un tempio greco.

A croce latina, si compone di una sola navata con tre piccole absidi centrali formate da una parte anteriore, rifatta nel 1600 per sostituire il tetto in legno, e da una parte posteriore formata da due cappelle e dall”altare centrale.

La cappella a sinistra fu innalzata dalla famiglia Gattinara; mentre l”altare centrale fu fatto costruire dai vescovi De Marco e Capreoli, in stile barocco, e custodisce due tele che ritraggono la Madonna Annunziata, protettrice della Città. La Cattedrale è arricchita anche dalle tele che rappresentano alcune scene della vita dell”Immacolata Concezione, dei Santi Francesco di Assisi e Francesco di Paola, Sant”Antonio di Padova, S’ Filippo Neri, Francesco di Sales, Ignazio di Lajola e Francesco Saverio, i Santi Gaetano, Carlo Borromeo, l” Annunciazione, l’incontro della Madonna con S.Elisabetta, la Madonna del Rosario e Santa Lucia. Le due facciate laterali della Cattedrale, sono rivolte, una a guardare la piazza attraverso il rosone incastonato in una artistica cornice, l’altra rivolta verso il mare. Entrambe in stile quattrocentesco.

 

IL PORTO

Il Porto di Castro è naturalmente profondo, quindi adatto ai grandi mercantili antichi.

Costituito da due bacini: Porto Vecchio a Ovest e Porto Nuovo ad Est.

Uno dei luoghi più affascinanti di Castro è senza dubbio rappresentato dal Porto Vecchio.

Qui, fino a non molto tempo fa, si trovavano numerose barche a remi, spostatesi poi quasi tutte verso il Porto Nuovo della città. Non era difficile vedere qui anche le lampare, ovvero delle particolari imbarcazioni che si avvalgono delle luci per attirare i pesci.

Mentre prima erano molto diffuse, attualmente ne sono rimaste solo quattro in tutta Castro, poiché esse sono legate ad un tipo di pesca molto faticosa, alla quale i giovani non sono più disposti a dedicarsi volentieri, come invece avveniva un tempo.

Porto Vecchio Castro

Anche l’usanza da parte delle donne del posto di riparare a mano le reti da pesca danneggiate è notevolmente diminuita.

Passeggiando per queste strade potreste tuttavia, ancora trovarne qualcuna che, con amore e dedizione, si dedica alla riparazione delle reti, di proprietà magari di un figlio o di un nipote.

Riparazione Reti da Pesca

Una sorta di gesto d’affetto con la quale le donne del posto si prendono cura dei propri cari, dediti alla pesca.

Il Porto Nuovo ha tre darsene intercomunicanti e banchinati, con scalo d’allaccio. Lo Scirocco e il Levante, dominanti in inverno e in primavera, sono spesso violenti e sollevano mare grosso, ostacolando l’entrata in porto. Per proteggerlo, si rese necessario la costruzione di una rocca.

La rocca fu importante sotto la dominazione romana, i suoi commerci fiorirono grazie alle vie di collegamento, sia via mare che con l’entroterra.

 

CASTRO MARINA

A sud del paese si trova Castro Marina, una delle località più esclusive del Salento, molto amata dai turisti che la scelgono di anno in anno.

Castro Marina

La costa qui si presenta molto frastagliata e ricca di grotte antichissime, alcune visitabili a piedi ed altre solo in barca.

Se volete regalarvi una giornata tra interessanti scoperte e luoghi dal fascino unico da visitare, non perdete le bellezze di Castro. Vi resteranno di certo impresse nella memoria, come uno dei più preziosi souvenir della vostra vacanza salentina.

Vedi anche sul nostro blog: Una giornata a Castro

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immagine 1: Di Angelovalguarnera (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons

immagine 2: Foto di Franco Mantegani

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