Corigliano d’Otranto dista da Lecce 26 chilometri ed è un centro agricolo e commerciale del Salento meridionale. Fa parte della Grecia salentina, area in cui si parla ancora il dialetto di origine greca: il griko.
Il luogo, abitato sin da epoche antichissime, è forse di origine romana. Il paese fu greco dal VI all’ XI sec., e accolse un’importante scuola dei Monaci Basiliani che poi trasmigrò nell’Abbazia di S. Nicola di Casole, presso Otranto.
Dopo i greci, fu la volta della dominazione Normanna e il paese passò di mano in mano a vari signori. Tra le famiglie più illustri ricordiamo gli Indrini, i D’Enghien, gli Orsini-Del Balzo. Furono i De Monti con Nicolantonio a realizzare una cinta muraria completa e fece costruire il castello di cui parliamo qui in basso nel XVI secolo.
Tra i monumenti ricordiamo l’Arco dei Lucchetti, costruito nel 1497. È realizzato in tre blocchi di pietra calcarea, massima espressione della cultura locale, reca un’iscrizione ed una complessa simbologia. Da vedere anche Palazzo Comi (foto in alto), un edificio barocco con balconata di stampo leccese.
Castello
A Corigliano d’Otranto il Castello De Monti risale al 1465, è una struttura fortificata con quattro torrioni angolari ed un profondo fossato ed occupa una superficie di 730 metri quadrati.
La parte centrale del prospetto principale è caratterizzata da un corpo centrale avanzato con il portale d’ingresso sormontato da un elegantissimo balcone e quindi da tre nicchie, quella centrale con la statua del feudatario committente, le laterali con le figure allegoriche della Carità e della Giustizia. Il castello è stato arricchito nel Seicento di un prospetto barocco, evidente dalle nicchie e dalle finestre molto decorate.
Chiese
Corigliano d’Otranto, è ricco di pregevoli testimonianze artistiche, tra le quali spicca la Chiesa matrice dedicata a S. Nicola. Realizzata nel 1573, all’esterno mostra una facciata rettangolare e asimmetrica ed un portale ad arco che si schiude su colonne slanciate di forme rinascimentali; l’interno è a tre navate ed è stato rifatto nel 1743 secondo lo stile barocco, è dotata di altari barocchi del 1716 e del 1728. Molto particolare il pavimento, realizzato nel 1877, sulla falsariga del pregevole mosaico della cattedrale di Otranto.
Contigua al tempio vi è la grande torre campanaria tardo-gotica rimasta incompiuta e dotata di un’iscrizione araba. È più antico della chiesa e risale al 1465, mostra ricchi fregi e archetti, vari pilastrini che al secondo piano reggono dei piccoli leoni, bifore in stile gotico che dal terzo piano in poi si mostrano senza più colonnine.
Vale la pena visitare poi la Cappella San Leonardo, risalente alla fine del Trecento, la Chiesa di San Luigi, con un bell’altare del 1894, e la Chiesa Madonna degli Angeli, con la sua facciata cinquecentesca.
Dolmen
Tra Corigliano d’Otranto e la vicina Maglie è possibile trovare testimonianze neolitiche ancora in perfette condizioni. Esse oggi ci raccontano come il Salento sia stato da sempre un territorio popolato e quindi capace di custodire storia e cultura anche preistorica. Queste testimonianze “viventi” sono i grandi dolmen “Caroppo 1” e “Caroppo 2”, due dei dolmen più famosi grazie al loro stato di conservazione quasi integro. Le particolarità di questi dolmen sono: la composizione del “Caroppo 1” che comprende ben 4 camere adiacenti ma con ognuna una propria lastra di copertura di pietra molto spessa e con forma regolare; ed il “Caroppo 2”, a poca distanza dal primo, e caratterizzato da una sola camera con singola pietra di dimensione irregolare.
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