Corsano è un centro agricolo del Salento meridionale con poco meno di seimila abitanti, situato sull’altipiano calcareo che si estende tra la Serra del Cianci e la costa adriatica, alta e dirupata. Si trova a circa 60 km a sud di Lecce e a 12 km da Santa Maria di Leuca.
Questo territorio è stato abitato fin dall’antichità come testimoniano ritrovamenti di monete e tombe romane presso la zona “Pesco”. Il paese vero e proprio sorge attorno all’anno 1000 con la colonizzazione bizantina, quando giunsero dall’Impero Romano d’Oriente soldati e intere famiglie e non a caso qui il rito greco sopravvisse fino al XIV secolo e non è un caso che il paese ha come protettori due Santi tipicamente orientali: San Biagio e Santa Sofia.
Sorto dai resti dei casali distrutti dai Saraceni nei secoli IX e X, fece parte della Contea di Alessano nel Principato di Taranto; divenne feudo dei Securo in epoca normanna; passò quindi via via di mano in mano a diverse famiglie di feudatari: al Da Corsano, al D’Aquino, a Lucrezia Bellante, al di lei figlio Nicola de Frisis, nuovamente ai Securo, ai Cicala, ai Capece ed infine ai di Capua e Filomarini, prima dell’abolizione del feudalesimo stesso.
La terra di Corsano non era di natura molto fertile e solo la tenacia degli abitanti ha permesso che dal dissodamento si siano ottenute coltivazioni di uva, olio e tabacco. Fino all’inizio del Novecento, infatti, la comunità di Corsano era piuttosto povera e si sostentava principalmente con il contrabbando del sale lungo la costa.
A Corsano vi era un castello già dal Duecento, costruito per volere di Fabiano Securo. Attualmente è possibile ammirare però solo il Castello Capece risalente al Seicento, forse un rimaneggiamento del precedente.
Nella Chiesa di Santa Sofia era di notevole rilevanza il Cappellone del Crocefisso che accoglieva il sepolcro della famiglia baronale Capece. Il Cappellone esisteva un tempo nella Vecchia Chiesa di Santa Sofia, risalente al XVI secolo e purtroppo crollata la domenica del 17 aprile 1932 alle 22.15. Il crollo non causò alcun decesso data la tarda ora, ma Corsano perse così il suo monumento più antico. Di essa non è rimasto più nulla se non pochi ricordi. L’attuale Chiesa di Santa Sofia fu ricostruita in pochi anni sulle macerie della precedente, cambiando l’orientamento da Est-Ovest a Nord-Sud. Di ispirazione romanica, possiede tre navate e tre altari dedicati a S. Sofia, S. Biagio e la Madonna del Rosario. È stata chiesa parrocchiale ma per il momento, però, è chiusa al pubblico essendo necessari lavori di rinforzo alle fondamenta su base sabbiosa. L’attuale chiesa parrocchiale è la Chiesa di San Biagio, inaugurata nel marzo 1967.
Di notevole bellezza il litorale di Corsano, non tanto per la balneazione quanto per l’atmosfera surreale, la mescolanza di colori, la macchia mediterranea e i profumi di mirto nell’aria. Nei dintorni si aprono varie grotte e cripte sotterranee testimonianze di epoca messapica, romana e medievale. Su un percorso di 4 km, infine, è possibile vedere l’antica Via del Sale, tra muretti a secco, secolari campagne e casette bianche su più piani sovrapposti.
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