Felline è la frazione di Alliste e conta oggi circa 1600 abitanti. Il centro abitato è molto caratteristico, grazie alla sua storia molto antica. Si raggiunge facilmente dalle località salentine della costa sud-est, da Gallipoli a Torre San Giovanni.
La Storia di Felline
L’origine di Felline risale a tempi remoti e non a caso è detta terra antichissima. L’area fu abitata sicuramente già in epoca preistorica dal momento che nei dintorni si trovano dei menhir. La sua origine è antecedente al Comune che oggi lo amministra, Alliste. Infatti, per le ipotesi più accreditate fu già abitata in epoca messapica, sebbene non vi sono documenti certi al riguardo, mentre è un dato di fatto che fu abitata da greci prima e romani poi, elementi attestati grazie al ritrovamento di vasi e anfore. Con tutta probabilità il centro abitato nacque attorno al III secolo a.C. in epoca romana e fu sobborgo della più conosciuta Ugento. Felline fu distrutta dopo la fine dell’Impero Romano dalle invasioni saracene prima (tra il IX e il X secolo) e da quelle veneziane poi durante il Quattrocento. Secondo alcuni storici vari coloni e cittadini sopravvissuti si spostarono in un’altra zona del territorio e si autodefinirono “Allisti” perché sotto la protezione di un Cherubino. Pur rischiando più volte di scomparire, il paese riuscì a sopravvivere ed a protezione di Felline sorse nel 1570 la Torre Sinfonò lungo la costa.
Dintorni: Ninfeo e Menhir
Lungo la strada che da Felline porta a Torre San Giovanni, vi è un’importante testimonianza delle antiche credenze pagane del territorio. Qui vi è infatti il rinomato Ninfeo, una grotta sacra alle Ninfe ed al Dio Pan, di origine greco-romana. La grotta è immersa nella macchia mediterranea, nei pressi dell’omonima Masseria del Ninfeo, dove in quell’epoca venivano adorati il Dio Pan e le ninfe Naiadi. Purtroppo quest’eccezionale testimonianza della storia dell’uomo versa oggi in uno stato di totale abbandono.
Poco lontano dalla grotta vi è anche un antico Menhir a base rettangolare, alto 2,6 metri ed oggi incorporato in un muro a secco.
Dintorni: l’Abbazia della Madonna dell’Alto, l’ex chiesa di S.Potenza e la specchia
Uno dei monumenti per cui Felline è particolarmente noto è la notevole Abbazia della Madonna dell’Alto. Essa sorge sull’omonima serra, circondata da sterminate boscaglie e grandi distese di macchia mediterranea. Fu costruita attorno al IX o X secolo in epoca bizantina, dotata anche di cripte dove si poteva anche abitare. Il luogo particolarmente isolato e selvaggio fu presto notato dai Monaci Basiliani che qui si stabilirono per vivere da eremiti prima dell’ottenimento della libertà di culto. Disposta con l’ingresso a ponente, è di semplice fattura e di piccole dimensioni (misura complessivamente 17,10×4,60 metri) ed all’interno è dotata di un’unica navata coperta a botte. Sul muro dell’altare vi è una raffigurazione bizantina della Santissima Trinità, sul lato destro vi è un dipinto della Madonna seduta che porta in braccio il Bambin Gesù, mentre sul lato sinistro è ancora visibile un affresco, purtroppo oggi molto deturpato, che raffigura Sant’Antonio. Per il resto, gli interni sono imbiancati in calce. Il dipinto della Madonna porta anche la data di esecuzione (1577) e secondo la leggenda fu costruita in questa data da un marinaio scampato alla morte. L’Abbazia fu curata dai basiliani fino all’estinzione dell’ordine nel Cinquecento. Da allora, è rimasta in stato di abbandono ma nonostante tutto è molto frequentata da fedeli che vi si raccolgono in preghiera. Una volta all’anno durante la prima domenica dopo Pasqua gli abitanti di Felline portano in processione la Statua della Madonna fino a questa antichissima Cappella per poi riportarla in paese il giorno stesso.
Nelle vicinanze, si trova anche una specchia detta anch’essa “Specchia Madonna dell’Alto”. Si tratta di un imponente cumulo di pietre che ancora oggi è in un discreto stato di conservazione.
Ad un solo chilometro da Felline sorge invece l’ex Chiesa di S.Potenza, che potete vedere inoltrandovi sulla Strada Provinciale 266 che conduce alla marina di Posto Rosso. In origine, era probabilmente sede di un’importante arcipretura di stampo rurale, mentre attualmente la chiesa versa in uno stato fatiscente.
Centro Storico di Felline
Il centro storico di questo paesino dalla lunga storia è di notevole interesse e di grande bellezza estetica. L’impressione è quella di percorrere un borgo antico direttamente da un’altra epoca. Potrete scoprire numerose viuzze contorte delimitate da antichi palazzi dotati di corti e balconi di epoca rinascimentale. Molti sono i palazzi nobiliari e tra questi si fanno notare il Palazzo De Rinaldis e il Palazzo Trianni. Suggestivo è poi un antico forno pubblico tuttora visibile come in origine. Dopo aver fatto una passeggiata, si può anche sostare in uno dei diversi ristorantini che sorgono al suo interno.
Tra le costruzioni religiose, di rilevante valore artistico è la Chiesa di San Leucio, risalente al Cinquecento ed anche Chiesa Madre. La facciata esterna presenta un ampio portale d’ingresso con ai lati due colonne in stile romanico, sebbene gli interventi settecenteschi la trasformarono con dei ritocchi in una chiesa dall’apparenza barocca. All’interno è a navata unica, con soffitto a volta e diversi altari in pietra leccese lungo i fianchi, ciascuno eretto per un santo: Sant’Antonio da Padova, San Michele Arcangelo, la Madonna del Rosario e San Giuseppe. L’altare centrale è in marmo di Carrara ed è stato aggiunto durante il Settecento. È rivestita con stucco e marmi policromi oltre che tele di grande interesse artistico come quelle degli artisti Catalano, Coppola e Lillo che illustrano anch’essi numerosi santi tra i quali San Filippo, San Bartolomeo, San Tommaso, i Martiri d’Otranto e molti altri.
La costruzione più antica nel centro storico è però il maestoso Castello Baronale del XII secolo. Dalla pianta rettangolare, fu costruito quasi interamente dalla famiglia nobile dei Bonsecolo, con la quale ebbero origine i feudatari di Felline e in origine era esso stesso parte di una cinta muraria medievale non più esistente fatta eccezione per piccole parti. In epoche successive fu più volte modificato da altri feudatari come i Malaspina nel XIII secolo e i Tolomei nel secolo successivo. Esteticamente mostra quattro torri per ogni lato di cui due circolari e due quadrate. Il prospetto frontale ha una grande balconata retta da mensole in carparo e un grande portale che mostra sulla sommità lo stemma del paese. All’interno vi sono numerose sale di grandi dimensioni e, sebbene siano dotate di affreschi sulle pareti, questi non sono visibili perché ricoperti da calce.
Oggi è di proprietà comunale ed è utilizzato per eventi e spettacoli nell’ambito della cultura.
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