Galatone

Galatone dista da Lecce 25 km e nel suo territorio ricade anche il tratto costiero denominato Montagna Spaccata, sulla litoranea Gallipoli S. Maria al Bagno.

Centro di origine alto medioevale, venne munito di mura dopo il Mille, ma subì saccheggi e devastazioni da parte dei Turchi. I documenti più antichi che lo segnalano risalgono al XIII secolo, ma le premesse della sua nascita sono antecedenti al Mille e possono ricercarsi nella ristrutturazione agraria del Salento bizantino attorno al IX secolo. Tanti casali rurali venero a svilupparsi nel luogo, così, consociandosi nel borgo presidiato da milizie bizantine, i casali cominciarono a fondersi tra loro ponendo le basi per il primo nucleo di Galatone che in tutta probabilità ne sancì l’origine. L’accentramento di queste comunità rurali portò di riflesso alla disgregazione della rete di insediamenti nel contado e del relativo sistema agricolo. Durante il successivo periodo normanno, Galatone sarà dotato di fortificazioni più adeguate rispondenti alla politica militare normanna. Quelle stesse fortificazioni sono testimoniate oggi dalla torre orsiniana posta accanto al Palazzo Marchesale cinquecentesco.

Alla fine del XII secolo Galatone passa dai Normanni agli Svevi con alterne fortune e nel 1271 venne amministrato dagli angioini che nel 1334 doteranno Galatone di una cinta muraria scandita da torri che, innestandosi alle fortificazioni preesistenti, determinerà definitivamente il centro urbano andando a costituire quello che è l’attuale centro storico. Nel 1384, però, il contado neretino di cui fa parte anche Galatone viene attaccato dalle truppe leccesi dei D’Angiò – D’Enghien che portarono saccheggi e distruzioni. Tra le varie fazioni, alla fine prevale nel 1423 il Principe di Taranto Giovanni Orsini – Del Balzo che assicurò un lungo periodo di pace fino a quando, nel 1480, la presa turca di Otranto arrivò a sconvolgere tutto il Salento. I turchi sono respinti con l’aiuto di Nardò, ma già nel 1484 i veneziani espugnano Gallipoli e si impadroniscono di Galatone e del basso Salento. Così, nel 1497 Galatone passò al dominio di Federico d’Aragona e amministrata dagli Acquaviva, finché dal 1504 cominciò la dominazione spagnola per oltre due secoli, fino alla fine del sistema feudale.

Monumenti

Il Palazzo Marchesale (foto in alto) era la sede dei feudatari di Galatone già dal XVI secolo. Nel 1743 a causa di un terremoto la parte nord del palazzo crollò, così del suo splendore restano oggi il portale e le eleganti finestre decorate con motivi floreali e mascheroni. La facciata superstite ospita i blasoni (stemma gentilizio) delle famiglie feudatarie che si sono succedute: Squarciafico, Pinelli, Pignatelli, Grillo. L’adiacente torre quadrata di cui detto in precedenza è invece più remota ed ha assolto in passato al compito di difesa e di repressione.

galatone porta san sebastiano

Galatone conserva ancora qualche tratto di mura medioevali e una graziosa porta cinquecentesca unica sopravvissuta delle tre esistenti in origine, Porta S. Sebastiano, dove nella parte centrale dell’arco a tutto sesto – nella lunetta formata da un timpano semicircolare – sono allocati gli stemmi della civica amministrazione, dei feudatari Pinelli-Pignatelli e della Chiesa. Sull’asse dell’arco poggia la statua di S. Sebastiano, protettore della città.

galatone castello di fulcignano

Nella piazza principale del Centro Storico si possono ammirare il sedile del XVI secolo e la Torre civica seicentesca.

Nei dintorni del paese, si notano i ruderi del normanno Castello di Fulcignano, avamposto di una linea difensiva realizzata nel Salento meridionale dai Normanni. Il castello, del XIV secolo, ha la forma quadrangolare con mura alte circa 8 metri e spesse circa 3 ed è dotato di due torri quadrate.

Chiese

galatone chiesa madre

Interessante è la Chiesa Madre, dedicata a Maria SS. Assunta. La chiesa maggiore del paese è stata costruita dal 1591 al 1595 su architettura di Scipione Fanuli di Galatone e partecipazione del neretino Giovanni Maria Tarantino. Mostra una semplice ma elegante facciata alleggerita da bifora e monofore. Il campanile, eseguito tra il 1599 ed il 1750, è a tre piani a forma di prismi sovrapposti. Proprio nel campanile è riconoscibile lo stile del Tarantino, apparendo come una variante delle torri campanarie delle chiese di San Domenico e dell’Immacolata di Nardò. L’interno, a forma di croce latina, ha quattro cappelle per lato nella navata e due nel transetto (la navata trasversale della chiesa), molto luminoso grazie alla presenza di 24 finestre. Tra le tele che custodisce all’interno troviamo nella seconda cappella a destra una delle più interessanti opere di Antonio Donato d’Orlando: la Solenne Crocifissione. Sopra l’altare maggiore si staglia un grande ed antico Crocifisso di legno risalente al 1599.

galatone santuario crocifisso

Ma vera opera d’arte è il Santuario del Crocefisso, alla cui costruzione partecipò Giuseppe Zimbalo, eretto tra il 1683 e il 1696 sulle rovine di un preesistente tempio realizzato sessant’anni prima e crollato nel 1683. Testimonianza di architettura tardobarocca, presenta una facciata davvero monumentale, con molti decori di richiamo rococò e nicchie con statue dei santi. La facciata è divisa in tre ordini: la zona centrale del primo ordine è occupata dal pregevole portale ligneo intagliato; lateralmente e negli altri due ordini si susseguono le statue lapidee dei santi evangelisti, di S. Pietro apostolo e di S. Paolo, di S. Sebastiano e di S. Giovanni Battista, dell’Angelo Custode e di S. Michele Arcangelo. Anche l’interno di questa chiesa è molto fastoso, con un bel soffitto ligneo a cassettoni formato da 60 tessere ottagonali dorate e scolpite. Nel transetto si innalza una ottagonale cupola sostenuta da quattro pilastri entro i quali hanno dimora in altrettante nicchie le statue di S. Agostino, S. Girolamo, S. Ambrogio, S. Gregorio. È infine ricco di affreschi a cominciare dalla cupola impreziosita dal dipinto Esaltazione della Croce a Gerusalemme e mostra ha un altare maggiore molto scenografico che custodisce un frammento della Sacra Croce, un’antica icona ritenuta miracolosa.

galatone chiesa di ss sebastiano e rocco

Al Cinquecento risale la Chiesa dei Ss. Sebastiano e Rocco, anche nota come Chiesa di Sant’Antonio, che si trova nella piazza del Centro Storico.

Degna di nota anche l’antica chiesetta romanica di S. Maria dell’Idro (Madonna Odigitria), del XII sec (foto in basso).

Galatone odegitria

Immagine 1: by Lupiae (Own work) [CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons.

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Immagine 7:by Fergio90 at Italian Wikipedia (Transferred from it.wikipedia to Commons.) [Public domain], via Wikimedia Commons.

 

 

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