Lizzanello

Lizzanello è un borgo ad appena 8 Km da Lecce. Il paese sorse probabilmente in epoca basso medioevale come suggerisce lo storico Ferrari in uno scritto del 1571: allorché a quei tempi Guglielmo il Malo distrusse Rudiae (Rugge) i suoi abitanti cercarono di rifugiarsi a Lecce, ma furono rifiutati dai leccesi. Fu così la contessa Albiria a trovare una soluzione, dando loro un territorio in provincia di Taranto dove fondarono Lizzano, mentre gli altri che restarono nei pressi di Lecce fondarono Lizzanello.

Di quei tempi però non resta fisicamente nulla a testimonianza. Un’altra ipotesi vuole la fondazione di Lizzanello immediatamente successiva alla distruzione di altri casali dei dintorni quali Cigliano, Fornello, Scaranzano, testimoniati da visite pastorali avvenute nel XVII secolo e i cui nomi restano come contrade nei dintorni del paese.

Il complesso abitativo certo, però, è datato poco più di sei secoli fa, quando al territorio i Conti di lecce concessero baronia alla Famiglia Paladini. Furono perciò baroni i Paladini, dal capostipite Bernardo all’ultimo esponente Francesco, il cui genitore Giorgio Antonio ebbe il notevole merito di avviare la bonifica del territorio ricco di paludi. Già Bernardo ingrandì il territorio concesso acquistando il casale di Merine, che da quel momento ne seguirà la storia.

 Lo stemma di Lizzanello ha per figura una lupa ed un’elce mentre l’economia del paese è costituita principalmente da agricoltura e aziende per la lavorazione del legno.

Monumenti

 

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Il castello baronale di Lizzanello, fu fatto costruire da Giovanni Paladini  nella prima metà del XV secolo. Più volte rimaneggiato durante il Cinquecento ed il Settecento e successivamente, di originario resta una delle due torri in pietra leccese di forma cilindrica nella parte superiore e a cono tronco in basso, situata nella parte posteriore del castello e che mostra all’interno lo stemma dei Paladini. La torre, casamatta nell’ultimo piano, è munita di petriere e saettiere, mentre nella parte inferiore interna presenta i resti di un frantoio ipogeo detto comunale anche se di proprietà dei signori del palazzo. Nell’Ottocento furono rinvenuti attorno al castello vasi di argilla, ornamenti e monete di bronzo di Metaponto.

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Tra le chiese la più importante è la Chiesa dedicata a San Lorenzo, Patrono del paese, che è stata in origine la Chiesa Madre e mostra all’interno tre navate. Possiede elementi architettonici decorativi misti, espressi tra il XVI e il XIX sec. Questo perché lo scheletro della chiesa originaria fu coperto dalle costruzioni successive. Un vestigio del Cinquecento si nota nelle pareti della nave maggiore, un fregio che però è appena visibile. In questa chiesa è custodita la più antica statua di cartapesta, un S. Lorenzo del Settecento.

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In piazza, sopra un basamento barocco, vi è invece la statua lapidea di S. Lorenzo, realizzata nel 1869 in pietra leccese.

MERINE

Sorge a tre chilometri da Lizzanello verso nord-est, di cui è frazione. Varie sono le interpretazioni del toponimo del paese: chi dice che deriverebbe dall’araldico “mera” (luogo ameno e di pastura), altri dal termine “merine”, pecore spagnole di ottima razza.

Nel 1200 Merine fu incorporata alla Contea di Lecce e nel 1353 fu infeudata ai Carovineis che la conservarono fino al XV secolo. Successivamente il casale passò ai Montenegro, quindi nel 1613 fu acquistato dai Palmieri per 20500 ducati e la loro signoria durò fino al 1800.

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Al centro della piazza di Merine s’innalza “Lu Sanna” (Osanna). Si tratta di una colonna monolitica su base quadrata sul cui capitello un tempo era posta una statuetta di Maria Santissima Assunta a cui è intitolata la stessa piazza e che è la protettrice di Merine.

 

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La chiesa parrocchiale risale al 1641, è a croce latina e dedicata a Santa Maria delle Grazie. Di particolare importanza è il Tabernacolo in legno, a due piani con semicupoletta ottagonale terminante con una croce.

Da ricordare poi la cappella di Maria Santissima Assunta o “chiesa vecchia’” o chiesa di San Vito, ancora in buone condizioni, al cui interno si possono notare degli affreschi che richiamano quelli della chiesa di Santa Caterina in Galatina (Lecce).

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