Le Chiese – I Monumenti – Morigino – Mappa
Maglie è uno dei centri più importanti e antichi del Salento. Si trova proprio nel cuore del territorio salentino, dista da Lecce 28 Km, 30 km da Gallipoli, 50 Km da Santa Maria di Leuca e solo 15 km da Otranto. Il comune amministra anche la frazione di Morigino.
Secondo alcuni storici, la città sorse dalle ceneri del casale di “Petrore”, in seguito feudo di Cutrofiano, mentre per altri vide la luce attorno all’ VIII o IX secolo dall’unificazione di tre casali vicini: San Basilio, Sant’Eligio e San Vito, ciascuno dei quali era stato dotato più tardi dai Greci, che ne erano diventati padroni, di una torre a difesa degli abitanti. Dall’unione dei tre villaggi nacque un nuovo casale, dapprima detto “Magaglia” ed in seguito divenne Maglie.
In questo modo il nuovo casale unificato durante il dominio dei Normanni diventò parte integrante della Contea di Lecce, fondato da Re Tancredi, il quale nel 1190 lo diede come feudo ad Evangelista Lubelli la cui famiglia lo detenne per più di quattro secoli che lo fecero crescere e si guadagnarono la stima dei salentini con la partecipazione alla difesa di Otranto nel 1480. Successivamente nel 1608 passò ai Marescallo, ai Carreras, ai Prato di Arnesano, ai Filomarini ed infine ai Capece nel 1723 ed a questa famiglia appartennero gli ultimi feudatari fino all’abolizione dei feudi.
Anche la famiglia Capece si distinse per le sue abilità amministrative, sia per l’impulso dato alla città, sia per diverse istituzioni promosse. Essi ebbero sagacia ed intelligenza politica tali da far germogliare nel loro feudo una consapevole borghesia professionale, agricola e industriale, in grado di dare alla cittadina quello sviluppo urbano e sociale che la distinguerà in tutta la Terra d’Otranto fin dall’inizio dell’Ottocento. Importante la figura di Francesca Capece, Baronessa di Maglie che donò tutti i suoi averi nel 1843, compreso il suo palazzo, alla gioventù di Maglie perché potesse istruirsi nelle materie classiche. Dalle sue rendite nacque nel 1871 il Ginnasio – Convitto Capece, oggi Liceo Capece ed è per questo che oggi Maglie possiede una rinomata tradizione culturale nel campo delle lettere e delle arti.
Ferdinando II di Borbone contribuì infine a migliorare notevolmente la viabilità salentina tracciando la strada che collega Gallipoli ad Otranto passando proprio per Maglie.
Oggi la cittadina ospita oltre quindicimila abitanti ed è un attivo centro agricolo, commerciale, industriale e artigianale; qui si producono, infatti, merletti, ricami, mobili, oggetti in ferro battuto e grazie a queste produzioni sono sorte anche piccole industrie nel settore dell’abbigliamento. Per la sua vivacità può essere considerata il fulcro economico del Basso Salento.
Nel centro storico cittadino, caratterizzato da un labirinto di vicoli e viuzze, si incontra ancora qualche residuo dell’architettura del Cinquecento, ma con maggiore frequenza ci si imbatte in testimonianze dell’arte barocca e dei palazzi umbertini settecenteschi, come quelli delle famiglie Cezzi, De Marco, Mangiò, Tamburino e Garza, oltre che in diverse Chiese in tutto ispirate al barocco leccese come il Duomo, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa di Santa Maria della Scala, di cui parliamo a parte.
Immagine in alto: foto flickr by Cinzia A. Rizzo, licenza CC BY NC ND.
LE CHIESE
Maglie custodisce diverse chiese realizzate tra il Cinquecento e il Settecento.
Il Duomo, o Chiesa della Collegiata, è dedicato a San Nicola ed è la principale chiesa della città e sorge sullo stesso luogo di due precedenti matrici risalenti rispettivamente al XVI ed al XIV secolo. I documenti a noi pervenuti non danno grandi indicazioni circa gli anni di costruzione né sugli autori del progetto, tuttavia attraverso comparazioni stilistiche e alcune date interne è possibile far risalire la costruzione attuale alla metà del Settecento, su progetto forse di Felice De Palma di Alessano.
L’interno, a croce latina, presenta tre ampie navate voltate alla leccese ed impostate su solidi pilastri. L’altare maggiore è realizzato in pietra leccese, dipinto in finto marmo e sormontato dalla statua della Madonna della Misericordia ed ai lati da quelle degli apostoli Pietro e Paolo. Molto bello l’altare in pietra leccese dedicato a San Giovanni Battista, di epoca barocca e antecedente all’ultima ricostruzione del Duomo. Sulle pareti laterali, due ovali che raffigurano la Madonna col Bambino, San Gaetano e San Francesco da Paola nell’altro. Completa l’interno un affascinante coro di legno della fine del Settecento. La facciata esterna è molto semplice ed ha un prospetto arcuato che sembra richiamare la Chiesa di Santa Chiara di Lecce. Pregevole il Campanile, alto 48 metri e realizzato nella seconda metà del Seicento. Anch’esso è in pietra leccese ed è dotato di cinque piani, di cui quattro a sezione quadrata composti architettonicamente negli ordini dorico, ionico, corinzio, tuscanico, mentre l’ultimo è ottagonale con il cupolino maiolicato sormontato da una croce sommatale. Nell’insieme è piuttosto affine al Campanile del Duomo di Lecce.
A sud della città, dove sorgeva la chiesetta rurale di San Giovanni, si innalza oggi la Chiesa dell’Addolorata, eretta tra il 1722 ed il 1726. La facciata è divisa in due ordini, quello basso si caratterizza per la presenza di due nicchie laterali riccamente ornate sormontate da altrettanti cartigli, al centro si trova un portale barocco, mentre in alto si trova in corrispondenza del portale un finestrone in cornice barocca con un timpano spezzato al centro per mostrare lo stemma della città. L’interno è caratterizzato da una serie di altari barocchi.
A lato della chiesa vi è un moderno calvario in pietra leccese.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie risale alla prima metà del Seicento. Sulla semplice facciata si apre un portale barocco sormontato dalla Statua della Vergine con Bambino, la quale è datata al 1648. All’interno ha un’unica navata rettangolare e spicca l’altare maggiore con le sue due coppie di colonne. Sui fianchi sono presenti degli affreschi anonimi che risalgono all’inizio del Settecento.
Infine, ricordiamo la Chiesa di Santa Maria della Scala, che sorge sulla struttura originaria dell’omonima chiesa medievale. È la più antica di Maglie essendo stata eretta a metà del Cinquecento. Alla fine del Seicento gli interni furono arricchiti di due sontuosi altari barocchi nel transetto dedicati alla Vergine del Rosario e alla Vergine della Scala. L’interno a tre navate è poi stato completamente decorato da stucchi nel periodo settecentesco e l’aspetto attuale risale alla consacrazione del 1751.
immagine 1: by Colar at Italian Wikipedia (Transferred from it.wikipedia to Commons.) [see page for license], via Wikimedia Commons.
immagine 2: by Marzoide88 at Italian Wikipedia [see page for license], via Wikimedia Commons.
I MONUMENTI
Nel centro storico di Maglie, oltre alle chiese, non mancano diversi altri monumenti degni di interesse.
Spicca tra tutti il settecentesco Palazzo Capece, in piazza Municipio. Il palazzo fu eretto in sostituzione di un precedente Castello sede di varie famiglie feudatarie e fu residenza dei Baroni Capece, ultimi signori di Maglie prima dell’abolizione del sistema feudale. In seguito fu donato dalla baronessa Francesca Capece agli abitanti del paese. Il palazzo costituisce oggi sede del Liceo ed ha un’estetica semplice, coronata in cima da una semplice piccola balaustra. Il bel portale è fiancheggiato da colonne e sulla sua sommità si trova lo stemma nobiliare. Oltre al liceo, il Palazzo ospita in due ampi locali il Museo Comunale di Paleontologia.
Proprio a ricordare il gesto della baronessa, fatto affinché i giovani potessero istruirsi ed eccellere nelle materie umanistiche, nel 1899 è stata collocata nei pressi del palazzo ed al centro della piazza una statua bianca, in marmo di Carrara, che ritrae la nobildonna ormai anziana seduta su di una poltrona a braccioli, in stile impero vestita secondo la moda ottocentesca, mentre appoggia con affetto la mano sinistra sulla spalla di un adolescente, e con la destra gli offre la croce, simbolo della fede, e un libro, simbolo della conoscenza. Il giovanetto, seminudo quasi a testimoniare la pura semplicità dell’adolescenza di fronte all’istruzione, presenta la mano sinistra su uno scudo con l’impresa di Maglie. La Statua di Francesca Capece è forse l’opera più importante realizzata dallo scultore Antonio Bortone e potete ammirarne anche voi la bellezza nell’immagine che vi proponiamo in alto.
Nelle viuzze del centro purtroppo non resta più nulla delle tante Chiese e cappelle bizantine medievali, riportate in molti documenti aragonesi e angioini. Nelle vie più antiche ci si imbatte però in qualche superstite elemento del XVI secolo, come un portale fiancheggiato da agili colonne o una finestra con il suo delicato ornamento che conferisce una nota di suggestiva bellezza.
Nelle strade principali si possono ammirare una serie di palazzi risalenti al periodo barocco, fiancheggiate da altre costruzioni in stile umbertino di fine Ottocento – inizio Novecento. Ricordiamo tra gli altri i palazzi Mongiò, Cezzi, Garzja e De Marco. Allo stile umbertino appartiene il Palazzo Comunale, dotato di porticato e di un’ampia scala di accesso, nonché il Palazzo Tamborino, di importante ispirazione classica.
È da ammirare anche la Colonna in pietra leccese che regge la moderna statua della Vergine delle Grazie con Bambino. La base presenta una balaustra a trafori su cui poggiano agli angoli le statue più piccole di Sant’Oronzo, San Nicola, San Leonardo e Sant’Antonio da Padova. Non vi sono fonti che documentino con certezza quando fu innalzata questa colonna e bisogna perciò proseguire per analogie, le quali fanno realisticamente pensare che la Colonna risalga alla fine del Seicento. Come fatto per altre chiese magliesi, infatti, questa colonna ha preso a modello un monumento di Lecce, vale a dire la Colonna che sorregge la Statua di Piazza Sant’Oronzo nell’omonima Piazza.
Il circondario di Maglie è famoso anche per l’elevata densità di monumenti paleolitici: sono numerosi i dolmen ed i menhir rinvenuti nei pressi di questa città e ciò fa intuire che questo fosse un centro nevralgico del territorio già migliaia di anni fa. Tra gli innumerevoli dolmen presenti, ad esempio, i più famosi sono sicuramente il “Chianca”, il “Canali”, il dolmen “Grotta” ed il dolmen “Pino”. Anche i menhir caratterizzano questa zona e se ne trovano diversi, anche in ottime condizioni, specialmente nella parte orientale della città.
Foto di Carmelo Raineri.
MORIGINO
Morigino, frazione di Maglie, è situato sulla via che collega Maglie a Cursi.
Il primo villaggio, secondo una delle varie e contrastanti ipotesi, sarebbe stato fondato nel IX secolo, con l’arrivo dei mori saraceni. Da qui il toponimo deriverebbe, appunto, da moro.
L’età feudale ebbe inizio nel XII secolo, allorché Re Tancredi D’Altavilla, inglobò il piccolo centro nella Contea di Lecce.
In seguito, molto probabilmente, il feudo seguì le sorti del vicino Casale di Maglie fino al 1806, anno di soppressione del regime feudale.
Morigino ha un’imponente Chiesa Madre dedicata a San Giovanni Battista, risalente ai primi del XVII secolo.
L’interno è a tre navate con imponenti colonne sormontate da magnifici capitelli.
Di particolare interesse sono gli altari barocchi, il pulpito riccamente decorato, un seicentesco fonte battesimale e delle belle tele raffiguranti immagini sacre.
La sontuosa facciata principale di presenta con un bel portale ricco di ornamenti, da due nicchie e da tre finestroni.