Il Castello – Le Chiese – Mappa
Melpignano dista da Lecce 26 Km ed è un paese piccolo, ma storicamente importante.
L’area fu abitata fin dall’età del bronzo, come testimoniato dalla presenza di alcuni antichissimi menhir nella zona. Le sue origini come borgo sono forse magno-greche, oppure si preferisce propendere per l’origine romana. Infatti per alcuni storici Melpignano è stata fondata da aborigeni greci del Peloponneso, venuti con Enotrio Arcade, per altri deriva invece da Melpinio, centurione romano cui vennero assegnate queste terre dopo la conquista dei Romani ai danni dei Messapi. In ogni caso, tramontata la dominazione romana e succedutasi quella greca, la città seguì costumi, idioma e rito greco.
Arrivarono quindi i Normanni e il feudalesimo, e Melpignano entrò a far parte della Contea di Lecce. Re Tancredi concesse il feudo della città a Giambattista Lettere nel 1190, ed egli ne fu il primo feudatario. Nel 1396 venne trasferito nel contado di Castro sotto il potere degli Orsini del Balzo e quindi di Re Ferrante d’Aragona, il quale diede il feudo ad Aiello Tarantini da cui passò ai Musco di Lecce, quindi alla famiglia Ramirez dé Glanos, ai Castriota che vi eressereo il ccastello nel 1636, Agli Acquaviva d’Aragona nel 1667 e nel 1757 ai signori e baroni De Luca.
La liturgia del rito greco si conservò fino al Cinquecento, epoca in cui lo si abbandonò per conformarsi al rito latino. Il centro è sempre stato di piccole dimensioni e alla fine del Seicento poteva contare circa 1100 abitanti.
Il Castello di Melpignano, anche conosciuto come Palazzo Marchesale, è stato costruito come accennato in precedenza dai marchesi Castriota. Si tratta di un pregevole edificio Seicentesco, successivamente ripreso, costituito da una larga facciata con un ordine di eleganti finestre e da un portale sormontato da un balcone su colonne. La Chiesa del Carmine, invece, è una costruzione successiva, risale al 1750 in pieno periodo Barocco ed è fiancheggiata dall’ex convento degli Agostiniani, con un chiostro cinquecentesco purtroppo non ben preservatosi.
Il paese è poi rilevante nel settore dell’artigianato e in quello dell’estrazione della pietra leccese.
Nel centro storico di Melpignano si incontra infine una bellissima piazza intitolata a San Giorgio, patrono del paese a cui è dedicata anche la chiesetta parrocchiale, circondata in buona parte da diversi portici rinascimentali a tutto sesto e dove sorge anche la Torre dell’Orologio realizzata nei primi anni del Novecento.
Oggi è luogo di residenza di poco più di duemila abitanti ed appartiene all’unione dei comuni della Grecìa Salentina, l’area che rivendica le sue origini linguistiche e culturali con la Grecia, testimoniate anche dalla sopravvivenza fino ai giorni nostri dell’antica lingua grika che si cerca di salvaguardare.
È sede ogni anno del grande concertone finale della Notte della Taranta, di cui parliamo a parte.
immagine 1: di Lupiae (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons.
immagine 2: di Lupiae (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons.
IL CASTELLO
Il Palazzo Marchesale di Melpignano, è stato eretto nel 1636 da Francesco Manuli per conto di Giorgio Castrista.
Presenta una larga facciata scandita da eleganti finestre e da un portale sormontato da un balcone su colonne e sorge su una precedente struttura fortificata, di cui restano le torri angolari e il fossato.
Nel secolo scorso, il palazzo, possedeva una cospicua Pinacoteca attualmente trasferita a Molfetta.
LE CHIESE
La chiesa madre di Melpignano è dedicata a S. Giorgio, costruita nel 1785 sul luogo di un tempio cinquecentesco, del quale resta il portale maggiore con due iscrizioni, una in latino e l’altra greca.
L’interno della chiesa presenta numerose statue di cartapesta e delle raffinate vetrate policrome.
L’ex convento degli Agostiniani, del 1573-1662, con annessa la Chiesa del Carmine,del 1656, con l’interno ad unica navata coperta da una volte a botte carenata, con le cappelle laterali occupate da altari di pregevole fattura sui quali si ripete l’immagine del leone, simbolo di forza.