Muro Leccese

Le ChieseIl Palazzo ComunaleI MenhirMappa

Di LupiaeOpera propria, CC BY-SA 3.0

Muro Leccese dista dal capoluogo salentino 34 Km. A Muro, i primi abitanti furono i Messapi, che a partire dal VI secolo a. C., trasformarono l’abitato in un centro a carattere urbano.

Fu poi rasa completamente al suolo nel III sec. a.C, dalle truppe romane. Nel periodo angioino, il feudo appartenne alla casata dei De’ Monti marchesi di Corigliano d’Otranto.

Alla fine del 1300, sotto Carlo III di Durazzo (1345/1386), Muro venne riservato alla Corona. Dopo, passò agli Orsíni Del Balzo principi di Taranto.

Nel 1797 il feudo fu concesso al principe Antonio Maria Pignatelli di Belmonte che lo conserverà fino al 1854, quando poi la venderà al Cavaliere Achille Tamborino.

Una delle caratteristiche ricorrenti delle città messapiche è la presenza di una cinta muraria lunga 4 chilometri a blocchi squadrati, che racchiudeva un’area di più di 100 ettari.

Nella zona Sitrie si può ancora oggi vedere la ‘Porta Nord’, edificata negli anni 1986-1988.

Nella ‘Zona Palombara’ , si possono ancora vedere i resti di alcune capanne abitate dei IV – III secolo a.C . e i resti della cosiddetta ‘cinta interna‘, della seconda metà dei IV secolo a.C., un muro difensivo costruito per proteggere solo una parte della città, posteriore alla cinta esterna.

LE CHIESE

La Chiesa Madre di Muro Leccese, dedicata alla SS. Annunziata, venne costruita tra il 1680 e il 1693. Una costruzione in pietra leccese a tre navate, con un’imponente facciata in pietra leccese e un bel portale settecentesco. 

L’altare maggiore è della prima metà del XVII secolo e proviene dalla chiesa di San Domenico con al centro il Crocifisso in legno.

Nella chiesa sono presenti le statue, in pietra leccese, di Sant’Oronzo, protettore di Muro, dei quattro Evangelisti, di San Girolamo, San Gioacchino, San Nicola e San Liborio.

La Chiesa di Santa Marina, edificata intorno al IX-XI secolo, presenta una struttura muraria in parte realizzata utilizzando i grandi blocchi squadrati della vicina cinta muraria messapica.

L’edificio è a navata unica con abside semicircolare. Nonostante le modeste apparenze, la chiesa di Santa Marina occupa un posto significativo sia per le peculiarità architettoniche sia soprattutto per gli affreschi che accoglie.

In essa infatti, è conservato, il più antico ciclo di affreschi sulla vita di San Nicola, vescovo di Mira (Licia, Asia Minore, Turchia) in tutto l’arco del Mediterraneo.

La Chiesa di Santa Maria di Miggiano è posta in aperta campagna, a circa 2 Km dal centro urbano. È un edificio a pianta rettangolare con tetto a doppio spiovente; i pochi residui iconografici si trovano nella zona presbiteriale e nel catino absidale.

Il Convento e la Chiesa dei Domenicani, è a croce latina con una sola navata e conta nove altari ed è ricca di affreschi.

La Chiesa del Crocefisso di Brongo, del 1573, è stata edificata sui ruderi di un’altra chiesa dedicata a S. Giovanni. Presenta due porte: una rivolta a sud del 1664,  e l’altra (porta maggiore) rivolta ad Ovest del 1673.

Sul portale, esposto a sud, si notano la statua in pietra leccese di S.Giovanni Battista e alcune formelle che rappresentano scene di frati intenti nei lavori manuali.

Sugli stipiti del portale, altre formelle raffigurano S. Maria Egiziaca, S. Maria Maddalena e alcune didascalie tratte dalla Bibbia. L’interno è a pianta a croce greca con una cupola nel mezzo e tre altari.

La Chiesa dell’Immacolata, del 1778, poggia, in parte, sui ruderi di una più antica chiesetta che aveva lo stesso titolo.

All’interno si possono ammirate le tele raffiguranti  la Vergine e Santa Elisabetta, la presentazione di Gesù al tempio, l’Annunciazione e la nascita di Maria.

IL PALAZZO COMUNALE

Palazzo del Principe Muro Leccese

Di LupiaeOpera propria, CC BY-SA 3.0

Il Palazzo dei Protonobilissimo, del 1438,  è sorto sulle rovine dell’antico castello medioevale. 

Nella zona nord del Palazzo, durante il restauro, è stato portato alla luce un fossato profondo circa quattro metri, ricavato nella roccia.

Il palazzo presenta una facciata rigida sulla piazza del paese, arricchita da finestre e balconi di gusto rinascimentale, sul portale reca lo stemma dei Protonobilissimo.

I MENHIR

La presenza di Menhir testimonia che il luogo fu abitato sin dall’età del bronzo.

Il Menhir ‘Crocefisso di Brongo’ o ‘Pietrafitta del Crocefisso’ alto circa 1 ,7 metri, situato nei pressi del Parco del Crocefisso.

Il Menhir ‘Croce di S.Antonio, alto circa 4,2 metri, è situato sulla vecchia strada comunale per Giuggianello.

Il Menhir ‘Trice’, situato nell’omonima piazza, è alto circa 4,3 metri.

Il Menhir di ‘Miggiano’ alto circa 2 metri, è situato sulla strada comunale Muro Leccese Miggiano.

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