Patù

Un pò di StoriaIl CastelloLe ChieseIl Monumento CentopietreMappa

Di LupiaeOpera propria, CC BY-SA 3.0

Patù sorge all’estremo lembo del Capo di Leuca, a sud est di Lecce dal quale dista 61 km. Il toponimo, per alcuni, deriverebbe dal greco “pathos” indicante la sofferenza dei veretini, per secoli vessati dalle scorrerie saracene; per altri da Verduro Pato, custode dei granai dei signori di Vereto.

Fondata probabilmente dai profughi di Vereto, distrutta nel secolo IX dai Saraceni, ne condivisero la proprietà feudale la Curia Vescovile di Alessano ed il principe d’Aragona di Cassano, sino alla soppressione della feudalità nel 1806.

Lo stemma civico raffigura un gatto che stringe tra i denti un pesce su di un campo color oro.

A  circa 500 metri dal centro urbano, sulla destra e per una salita si raggiunge Vereto, dove sorgeva l’antichissima città messapica, cinta da poderose mura per oltre quattro chilometri.

Nel III a.C., durante la conquista romana, divenne sede di Municipio e di zecca e fu inserita con altri centri messapici, quali Ugento e Vaste, sulla via Traiana.

IL CASTELLO

Il Castello si trova nel centro storico di Patù.

La fortificazione è della prima metà del ‘400, era originariamente costituito da quattro torrioni angolari uniti da mura che erano circondate da un fossato in parte interrato, in parte convertito in giardino.

Di tutto ciò rimane solo un torrione, in parte crollato, resti di mura in pietra a secco e una parte del fossato interrato e convertito in giardino.

LE CHIESE

Patù Chiesa San Giovanni Battista

Di LupiaeOpera propria, CC BY-SA 3.0

Di fronte al Monumento Centopietre si erge la Chiesa di San Giovanni Battista, risalente al X secolo.

L’edificio è a pianta rettangolare e presenta tre navate divise da pilastri.

La facciata principale è essenziale con una bifora (finestra a due aperture poggianti su una colonnina centrale che divide il vano in due parti uguali) situata al di sopra del portale d’ingresso.

L’antica chiesetta parrocchiale di San Michele Arcangelo, fu edificata nel 1564.

La pianta rettangolare è composta da un’unica navata ed ospita, oltre all’altare maggiore, quattro altari laterali dedicati a San Michele Arcangelo, San Francesco d’Assisi, Madonna del Rosario e Madonna del Carmine.

La sobria facciata è impreziosita dal portale e dal rosone in pietra leccese di chiara fattura tardo rinascimentale.

Il campanile, adiacente al prospetto principale, risale al 1940 e presenta una pianta quadrata ed alloggia cinque campane in bronzo.

IL MONUMENTO CENTOPIETRE

Centopietre di Patù

Di PsymarkOpera propria, CC BY-SA 3.0

Famosissimo è il monumento denominato Centopietre.

Il tempietto ha forma quadrangolare e misura 7,20 metri x 5,50 ed è alto 2,60 metri. La copertura è a tetto a due falde.

L’interno è suddiviso longitudinalmente in due parti da un’architrave sostenuta da colonne.

La parete di fondo, di fronte all’ingresso principale, lascia intravedere un affresco a tinte vive raffigurante tredici Santi di origine orientale, eretti e frontali, secondo uno schema di ispirazione basiliana, a testimonianza che in epoca medioevale il tempietto fu trasformato in chiesa paleocristiana.

In origine era un monumento funebre, costruito con cento grossi blocchi di pietra squadrati provenienti dalle rovine dell’antica città di Vereto, per tumulare le spoglie del Generale Geminiano, successivamente traslate in Francia.

Questi fu inviato dai Cristiani come messaggero di pace nel campo dei Mori; qui fu barbaramente ucciso.

I suoi soldati ne vendicarono la morte sconfiggendo i pagani nel sito denominato Campo Re, ai piedi della collina di Vereto.

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