Porto Badisco è un piccolo paese, situato a 6 km a Sud di Otranto, la cui costa è costituita da un vero e proprio fiordo in miniatura. La sua origine con tutta probabilità deriva dalla presenza di un fiume che nel corso dei millenni è diventato sotterraneo. Questa località ospita oggi soltanto poche case di pescatori, ma la leggenda narra che Enea, nel suo viaggio in Italia, attraccò proprio a Badisco.
La cosiddetta valle di Badisco, terminando verso il mare, forma il porticciolo omonimo di Porto Badisco, che si apre fra Punta Scuru e il Capo Palascìa. Durante la stagione estiva i turisti e gli abitanti dei dintorni possono fare il bagno lungo il tratto di mare più basso nella parte più interna del fiordo, dove è presente una piccola spiaggia, offrendo così un insolito spettacolo paesaggistico ai bagnanti.
A Porto Badisco l’antico fiume ha lasciato molti fenomeni carsici e incavi marini. In uno di questi si trova anche la famosa “Grotta dei Cervi“, un complesso ipogeo ornato anche da formazioni stalattitiche e stalagmitiche che quattro millenni addietro ospitò i primi abitanti della zona e che oggi è purtroppo chiuso al pubblico. Può essere visitata solo da addetti ai lavori archeologici e si può scorgere soltanto via mare. Questo anfratto sotterraneo, così denominato per i numerosi graffiti con scene di caccia al cervo rappresentate sulle pareti, si addentra nel sottosuolo addirittura per tre chilometri ed è diviso in altrettanti corridoi: si entra subito nel primo, che custodisce alcune rappresentazioni pittoriche della vita quotidiana di quei tempi antichissimi (parliamo del VI-IV millennio avanti Cristo durante il Neolitico) realizzate con guano di pipistrello e ocra rossa dove hanno netta predominanza le scene di caccia. Numerosi anche i resti di ceramiche, come vasi e otri, alcuni dei quali presentano decorazioni della pianta del grano, oltre che manufatti realizzati in osso. Proseguendo per 150 m, il corridoio si divide in due corridoi che si sviluppano parallelamente per 60 m, per poi ricongiungersi in un solo corridoio; il secondo corridoio, cui si accede tramite uno strettissimo passaggio, è quello che conserva il maggior numero di testimonianze pittoriche ed oltre alla caccia si trovano simboli di riti magici; l’accesso al terzo corridoio, che si distende parallelamente al secondo, è invece consentito da un passaggio molto basso.
Il mare di Porto Badisco è una immensa distesa blu scura, interrotta solo dal bianco della spuma che si rifrange sulla costa frastagliata. La particolare trasparenza dell’acqua consente agli appassionati di snorkeling ed immersioni di visitare i bellissimi fondali di questo tratto che richiamano quelli tropicali. Anche i pescatori tendono ad apprezzare questa zona per la pescosità fiorente ed è il motivo per cui il porticciolo resta ancora oggi piuttosto vivo ospitando numerose barchette.
L’entroterra si presenta lievemente ondulato con valli e rilievi, punteggiato da tipici muretti a secco, architetture chiare e isolate rocce bianche e dove sorgono numerose piante selvatiche della macchia mediterranea oltre che ulivi e querce. Porto Badisco, infatti, è parte integrante di un’area naturale protetta costituita dal Parco Regionale della Costa di Otranto – Santa Maria di Leuca.
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