Ruffano

Un pò di StoriaTorrepaduliLa Danza-Scherma di TorrepaduliMappa

Di LupiaeOpera propria, CC BY-SA 3.0

Ruffano è una cittadina posta al centro della penisola Salentina, a  10 Km da Tricase e 30 da Gallipoli.

E’ uno dei più suggestivi paesi dell’entroterra salentino. Ruffano si arrampica su un costone di roccia, parte finale delle murge salentine, ergendosi così su una collinetta.

Il toponomio deriverebbe da un centurione di nome Ruffo il quale ebbe in sorte questa terra con l’occupazione romana del Salento.

Dalla caduta dell’Impero Romano, dal V al XI secolo, Ruffano dovette subire un lungo periodo di guerre e distruzioni ad opera dei diversi popoli che si avvicendarono nella nostra penisola.
Questo stato di soggezione e disagio, durò anche sotto il principato di Taranto cui Ruffano obbedì sino al 1463.

Poi vennero i Ruffa, i Colonna, gli Antoglietta, i Falconi, i Filomarino, i Brancaccio ed, in ultimo, i Ferrante che diedero notevole lustro e prestigio a questa città.

Di Ruffano fa parte la frazione di Torrepaduli.

Nella campagne di Ruffano, in località ‘Cardigliano’ si trova uno degli esempi più importanti della civiltà contadina: ‘Il trullo Ferrante’, uno dei più grandi della Puglia, costruito dalla omonima famiglia gentilizia, utilizzato come masseria di campagna.

Il castello, chiamato ‘Castello Brancaccio’ per il suo più grande possessore, situato nel punto più alto del paese, fu edificato nel 1626.

Ha vissuto il suo più grande splendore sotto Carlo Brancaccio. E’ privo di apparato di difesa. La loggia Brancaccio unisce il castello alla chiesa parrocchiale.

Sull’antico  portale risalta lo stemma dei marchesi Ferrante. Superato il portale si trova un cortile scoperto. Sulla facciata sono rappresentati in bassorilievo stemmi guerreschi, scudi, lance, fucili e cannoni.

La Chiesa Parrocchiale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, fu costruita dal 1706 al 1712 su una chiesa preesistente della fine del 500.

La facciata in stile barocco è divisa in due ordini da un saldo cornicione e da una trabeazione.

La pianta della chiesa è a croce latina con una unica navata abbellita da sei cappelle, tre per ogni lato, ornate da altari di stile barocco.

Una grande navata accoglie al centro l’altare maggiore, nella parte posteriore il coro circondato su tre lati da bellissimi sedili in legno.

Sulla parete in fondo troneggia una grande tela. Il transetto si conclude a destra e a sinistra con due maestosi altari.

Da visitare, poco fuori Ruffano, in zona ‘Manfio’ la Chiesa del Crocefisso. Si tratta di uno dei primi insediamenti basiliani.

Sotto i resti della chiesa, appartenuta anche ai monaci olivetani, una cripta visitabile.

TORREPADULI

Il nome della piccola frazione di Ruffano, trae origine da due elementi: le tre torri, o l’unica torre come sostengono alcuni, che costituivano l’antica fortezza, e la palude circostante.

Questo luogo fu ereditato da Maria Enghein, figlia del conte di Lecce, Giovanni, alla morte del fratello Pietro, nel 1384, e a seguito del matrimonio con il Principe di Taranto, lo donò ai frati francescani di S. Caterina in Galatina.

Le vicende storiche successive vedono passare lo stesso feudo nelle mani di diversi beneficiari o acquirenti, baroni e principi, lungo i vari secoli fino al tardo ottocento.

Arrivando da Ruffano, ci si trova di fronte il Santuario di San Rocco, simbolo di Torrepaduli, che custodisce alcuni affreschi del 500.

Sul suo sagrato ogni anno si tiene la caratteristica  Danza delle Spade, nella notte tra il 15 e 16 agosto.

La Chiesa dell’Immacolata, edificata nel XVI secolo, si trova nel nucleo antico di Torrepaduli. L’ interno, semplice nelle linee architettoniche, conserva dei pregevoli altari barocchi.

La facciata è impreziosita dal portale, molto decorato, con al centro la statua della Madonna Immacolata, al di sotto della quale vi sono tre torri, emblema di Torrepaduli.

LA DANZA-SCHERMA DI TORREPADULI

A Torrepaduli, la tradizionale Danza-Scherma si è conservata negli anni in occasione della festa di S. Rocco, la notte del 15 agosto.

Il ballo è costituito da un complesso rituale accompagnato dal suono di armoniche a bocca e degli immancabili tamburelli. I movimenti vogliono mimare un combattimento con i coltelli, i quali, da quanto si racconta sembra che un tempo fossero realmente utilizzati.

La danza si svolge così: si vedono entrare nel cerchio uomini vestiti anche in modo normale, i quali sembrano affrontarsi in duello, ma non hanno arma tranne le mani che roteano, come le braccia, per affondare colpi o pararli.

Nel ballo sono coinvolti solo due ballerini, che vengono sostituiti uno per volta da qualcuno del pubblico. La rappresentazione folclorica prosegue per tutta la notte, dal tramonto del giorno 15 Agosto fino all’alba del 16, nello spazio antistante il Santuario di S. Rocco.

L’origine del duello è naturalmente da ricercarsi nei tipici regolamenti di conti fra uomini appartenenti alle famiglie d’onore ed in genere tra quelle categorie di persone abituate a risolvere in modo diretto le discussioni e le liti.

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festa di san rocco
A proposito di

La danza delle spade alla festa di Torrepaduli

La danza delle spade, in tutta la sua eleganza, vi sviluppa nella storia di due contendenti che si sfidano a duello.La gente si fa attorno ai due contendenti che mimano una specie di “duello rituale”, con movimenti di attacco e di difesa. Un momento tradizionale, che unisce e rievoca vecchie tradizioni salentine.

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