Foto di Carmelo Raineri
Per assaporare le zone più belle del Salento, non bisogna recarsi necessariamente nei principali centri turistici della zona, al contrario, spesso sono proprio i comuni più piccoli e nascosti, a rivelare le bellezze più vere e indimenticabili.
L’importante è sapere dove andare e a questo proposito vi consiglio assolutamente una sosta, di almeno un giorno, presso Santa Maria al Bagno, un piccolo borgo marittimo del Comune di Nardò.
Santa Maria al Bagno è un grazioso paesino del Comune di Nardò posto nel mezzo della favolosa baia che va da Gallipoli fino alla punta di Santa Caterina, centro turistico da cui è attiguo tanto che le due località possono ben distinguersi ad occhio nudo l’una dall’altra e sono separate solo dal promontorio di Punta dell’Aspide.
Un tratto di costa salentina davvero suggestivo che attira ogni anno moltissimi visitatori, i quali scelgono per le proprie vacanze questo scorcio di litorale ionico fatto di rocce basse bagnate da un mare trasparente e temperato, ideale per tuffi spensierati ed esplorazioni subacquee.
Chi invece preferisce la sabbia dovrà recarsi verso il centro del paese, dove c’è una piccola spiaggetta libera di sabbia finissima.
Il paesino nasce come porto già in epoca messapica poiché un tempo vi trovavano rifugio le navi nei momenti di burrasca. Più tardi fu utilizzato dagli abitanti di Nardò come scalo commerciale. Nel 1982, infatti, è stato scoperto il relitto di una nave risalente al III secolo a.C. con un carico di anfore greco-italiche. In secoli più recenti, vista la bellezza del mare e della sua costa, i signori di Nardò incominciarono a costruirvi le loro dimore estive, ubicate a qualche centinaio di metri dal mare.
Nel Medioevo fu ripetutamente saccheggiata da pirati e saraceni, anche se in particolare furono i Veneziani che arrecarono più danni: dopo la caduta di Gallipoli nel 1484, gli abitanti furono costretti ad abbandonare Santa Maria al Bagno, riparando nei paesi vicini dell’entroterra.
La Torre del fiume Galatena
Le incursioni dal mare si protrassero per molto tempo e per difendere le popolazioni da questi attacchi, nel Cinquecento Carlo V varò un programma di difesa delle coste attraverso la costruzione di una lunga catena di torri di avvistamento. È a quell’epoca che risale infatti la vicina Torre del Fiume di Galatena, così chiamata perché ai tempi della sua costruzione esisteva un piccolo corso d’acqua che sgorgava nelle sue vicinanze oggi non più esistente, ma che i pirati del tempo conoscevano ed utilizzavano per rifornirsi d’acqua dolce. In realtà, la Torre del Fiume è molto più conosciuta con il nome di Quattro Colonne, perché solo i quattro angoli sono rimasti in piedi rendendola molto suggestiva. Il restauro delle Quattro Colonne ha permesso già negli Anni Sessanta e Settanta di rendere il posto una forte attrattiva turistica e vi si sono tenuti molti concerti di star dell’epoca tra cui ricordiamo Domenico Modugno, Adriano Celentano, Ray Charles ed altri. Oggi le Quattro Colonne rimangono importante luogo di organizzazione eventi e sono parte di un grande ristorante con vista mare dall’aspetto molto romantico, ideale per coppie.
Foto di Franco Mantegani
Santa Maria al Bagno è sede di villeggiatura degli abitanti dei comuni vicini e dei turisti alla ricerca di acque cristalline e coste selvagge. Infatti a livello morfologico sorge in uno scenario caratterizzato da un alternarsi di rientranze e sporgenze, punte aspre e dolci pendii, boschi e pinete. La costa è bella e variegata, ricca di insenature, e rimane bassa per una comoda discesa verso un mare cristallino e meraviglioso. Per gli amanti della sabbia, basta spostarsi al centro del paese dove esiste comunque una spiaggia molto carina, ma anche molto piccola.
Sosta per il pranzo preso la pizzeria “La Pergola”
Spostandovi in Piazza Nardò, dovete assolutamente fermarvi per il pranzo presso la pizzeria La Pergola. Un vero e proprio punto di riferimento non solo per il turismo locale, ma anche per gli abitanti della zona che ve lo consiglieranno senza esitazioni.
Si tratta di un locale abbastanza spazioso che vi da la possibilità di mangiare sia al coperto che fuori in giardino. D’estate ovviamente è sempre preferibile prenotare.
Lo staff si distingue per la sua cordialità e l’atmosfera è decisamente familiare.
La pizza è indubbiamente buona ma i piatti forti sono quelli a base di pesce. Non potete perdere una delle specialità della casa, ovvero la celebre Cleopatra: un trionfo di polpi, cozze, calamari, vongole e seppie adagiati su un letto di linguine. Un piatto abbondante, da dividere magari in due e da prenotare almeno un giorno prima.
Vi assicuro che non vi pentirete della scelta, soprattutto se accompagnerete il piatto con del buon vino locale. Chi non ama il pesce potrà comunque scegliere un menù a base di carne o la pizza, il rapporto qualità prezzo è davvero ottimo.
Visita al Museo della Shoa
Una sosta merita anche il “Museo della Memoria e dell’Accoglienza”, inaugurato nel 2009, situato in una ex scuola elementare, dove sono raccolte le testimonianze, tramite le fotografie di un grande murales dipinto sulle pareti di una vecchia casa della zona, del passaggio in zona durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale degli Ebrei in fuga dalla persecuzione nazista.
Il museo ospita tre murales realizzati da Zivi Miller oltre a materiale fotorgrafico e storico di quel periodo, che è valso nel 2005 al paesino la medaglia d’Oro al Merito Civile.