Di Lupiae – Opera propria, CC BY-SA 3.0
Sogliano Cavour dista da Lecce 26 Km. Il suo nome deriverebbe da ‘Solium Juni’, poiché si ritiene che nella località venissero adorati il sole ed il dio Giano Bifronte (divinità italica) o del dio Sole (del quale riconosciamo il simbolo anche sullo stemma).
Per quanto riguarda il nome aggiuntivo ‘Cavour’, fu invece perché all’indomani dell’Unita d’Italia, Vittorio Emanuele II ordinava con proprio decreto, ai comuni che presentavano identità di nome, di mutare la propria denominazione per evitare possibili confusione.
Di Sogliano, in Italia, esistono due comuni: il nostro e quello in provincia di Forlì. Il secondo, che sorge sulle rive del Rubicone, scelse di denominarsi Sogliano al Rubicone. Il nostro, invece, Sogliano Cavour in omaggio all’illustre statista piemontese Camillo Benso di Cavour artefice dell’Unita d’Italia.
A partire dal 1088 e sino a tutto il 1648 fece parte della contea di Soleto cui sottostavano oltre a Sogliano anche Galatina, Noha, Sternatia, Zollino, Aradeo e il cui massimo splendore coincise con il governo di Raimondo del Balzo Orsini.
Nel 1664 passò ai Filomarino che lo governarono per un trentennio durante il quale concorsero alla costruzione del Monastero dei Padri Agostiniani edificato su ciò che rimaneva della chiesa di S.Maria del Riposo.
Sul finire del ‘600 i Filomarino vendettero Sogliano ai Ferrari. Gran parte delle proprietà terriere che fu dei duchi Ferrari passò nella seconda metà del XIX secolo ai Tamborrino di Maglie.
Dai Tamborrino per via di parentela, stabilita con i matrimoni, passò ai Galluccio di Galatina che ancora oggi sono tra i maggiori proprietari.
CHIESE
La Chiesa di Maria SS. dell’Annunziata chiamata anche Chiesa del Convento sorge su un complesso di grotte delle quali rimane ancor oggi pur con i rimaneggiamenti e gli adattamenti subiti la grotta della Madonna del Riposo in quell’epoca centro di grande spiritualità e meta di continui pellegrinaggi.
L’attuale chiesa si presenta ricca di motivi artistici e pittorici. La facciata è lineare, sobria, molto semplice.
Si evidenzia il portale, composto da due alti plinti (blocchi in forma di parallelepipedo con base quadrata) su cui poggiano due colonne a tutto tondo sormontate da due capitelli.
Al centro della facciata vi è un’ampia finestra sulla cui sommità è riposto lo stemma dei Filomarino.
Ai lati del portale si aprono due nicchie contenenti due statue raffiguranti S.Agostino e S.Nicola da Tolentino.
L”interno presenta sette altari, tre a destra, uno centrale e tre a sinistra, dedicati rispettivamente al Crocefisso, S.Maria, S.Agostino, S.Nicola, l”Altare della Natività e a S.Agostino.
Da ammirare anche un lavabo in pietra leccese, un affresco di S.Agostino del tardo “700 e le tele che raffigurano la Madonna del Buon Consiglio, la Madonna del Rosario e S.Vincenzo Ferrari.
La Chiesa di San Lorenzo risale al XV secolo. La facciata è neoclassica, l’interno è a croce latina a tre navate divise tra loro da pilastri che sorreggono gli archi a tutto sesto.
Al centro della cupola si vede in una nuvola un angelo che ha in mano una graticola e nell’altra la corona, mentre un altro regge una palma.
Sono i simboli di S. Lorenzo, patrono di Sogliano, al quale è dedicata la chiesa. All’interno, gli altari sono dedicati alla Madonna del Rosario, alla Madonna Addolorata, l’Altare di S. Michele, l’Altare di S. Giuseppe e l’Altare del Crocefisso. È presente anche la statua di S. Lorenzo in legno di pregevole fattura.
L’attuale Chiesa delle “Anime Sante” sorge su un complesso di grotte dedicate a S.Trifone. Le grotte, probabilmente, risalgono al VI secolo d.C. ed erano inglobate nel perimetro delle mura dell”antico borgo.
Su queste grotte fu costruita, nel 1200 una chiesa ed era sulla destra dell’unica porta che dava accesso al paese. La via principale era chiamata “via della Porta”.
Nel 1835, abbattute le mura e la porta, fu ricostruita l’attuale Chiesa. All’interno, unica navata, c’è l’altare molto semplice e si conservano le statue della Madonna del Carmine, in cartapesta, Gesù morto e l’Addolorata.
Il Monastero di S. Agostino risale alla prima metà del secolo XVII. La facciata, a parte le arcate dell’ingresso, si presenta lineare e priva di elementi decorativi.
Oltrepassato il portone d’ingresso si accede al chiostro, al cui centro si può ammirare la cisterna che accoglieva la acque piovane e costituiva un ricca riserva idrica.
Tutt’intorno alla cisterna si snoda un porticato con quattro arcate per lato intorno al cortile quadrato.
Di fronte all’ingresso una porta in legno di chiaro stile settecentesco nel cui architrave è incisa la data 1743.