Di Lupiae – Opera propria, CC BY-SA 3.0
Spongano dista 44 Km da Lecce e confina con i comuni di Andrano, Diso, Ortelle, Poggiardo, Surano.
Spongano, secondo qualcuno, è stato fondato dagli abitanti sfuggiti dal villaggio devastato di Castro, secondo altri, dai sopravvissuti alla distruzione di Vaste, se ne hanno sicuri riferimenti storici solo in epoca successiva al 1108.
Soggetta allora a Tancredi d’Altavilla, subì nei secoli numerose dominazioni passando via via al Bielotto, al de Bugiaco e a Margherita Raffarda, allo Scarso, ai del Balzo, a Ferdinando I d’Aragona che lo concesse nuovamente ai del Balzo, al della Posta, ancora ai del Balzo.
Sotto Carlo V venne assegnato in feudo ai Gattinara, ai Ruiz de Castro ed infine appartenne ai Lopez de Zunica fino al 1777. Nel 1806 seguì la sorte della Contea di Castro che venne abolita a seguito della soppressione della feudalità.
Di notevole pregio è il Palazzo baronale edificato nel Cinquecento, ma rimaneggiato nel XVIII secolo. Alla stessa epoca risale anche il corpo centrale della facciata, ornato di un sontuoso portale in stile barocco.
La Chiesa Madre di Spongano, notevolmente ampliata nel secolo XIX, si presenta con un altare gentilizio fatto erigere dalla famiglia dei Bacile, in passato maggiormente in vista del paese.
Dolmen a Spongano
Nel 1930 nei pressi di Spongano è stato rinvenuto un dolmen neolitico denominato “Piedi Grandi”. Questo ritrovamento è solo uno dei moltissimi avvenuti nel ‘900 in Salento ed essi testimoniano come, questa terra, sia popolata da diversi millenni e di come solo alcuni piccoli frammenti di antichissime culture siano arrivati integri sino a noi. Questi ritrovamenti infatti, oltre ché alle naturali intemperie, hanno dovuto resistere a saccheggi, atti vandalici e demolizioni volontarie e involontarie a causa dell’uomo. Questo, fortunamante, non è il caso del dolmen “Piedi Grandi” che è stato mantenuto in perfette condizioni sicuramente grazie alla posizione nel quale si trova: è posizionato infatti in un tratto di fittissima vegetazione che lo ha nascosto e preservato per millenni.
