Un pò di storia – Le Chiese – Le Masserie – Pisignano – Strudà – Vanze – Mappa
Di Lupiae – Opera propria, CC BY-SA 3.0
Vernole dista 3 Km dal mare Adriatico e 14 Km da Lecce.
Presenta una suggestiva costa con spiagge alternate con scogliera: presenza di fitte pinete. Nel 1115, il vescovo di Lecce, Formoso Lubelli, ricevette in donazione una metà del casale ‘detto di S. Lorenzo’ dal conte Goffredo.
Nel successivo periodo feudale, Vernole fu infeudata in parte alla famiglia Tarantini e in parte alla cattedrale leccese alla quale appartenne fino al 1806.
Nel territorio di Vernole, già in età preistorica, si evidenzia una presenza umana.
Si tratta di popolazioni indigene che si sono insediate dapprima nel triangolo Acquarica-Acaya-Pisignano dove hanno fatto la loro apparizione i menhir, le specchie e i pagliari.
Altra caratteristica del territorio di Vernole è determinata dalla presenza di numerose masserie fortificate.
Vergole comprende le frazioni di: Acquarica di Lecce, Vanze, Strudà, Acaya e Pisignano.
CHIESE
La Chiesa Madre di Vernole fu costruita sull’area di un precedente edificio di culto e fu ultimata nel 1730. Il campanile è del 1740. Gli altari furono scolpiti tra il 1731 e il 1748.
La Chiesa della Visitazione è sorta nel XVII secolo, aveva tipologia a capanna e sorgeva fuori dal centro abitato, ma col passare dei secoli venne inglobata nella maglia urbana.
La Chiesa conserva una facciata semplice con tipologia a capanna, la copertura, rimaneggiata, ha subito un aumento di altezza.
Sulla sinistra sorge il Calvario, a cui si accede da una breve scalinata, ha la parte superiore di pietra leccese e rappresenta i misteri dolorosi di Cristo, in cinque nicchie sovrastate da iscrizioni.
All’interno sono poste statue, i misteri si dispongono in ordine alternato, in modo da avere centralmente l’ultima scena, quella della Crocifissione.
La parte sottostante è costituita da una grotta realizzata con pietre di campagna, contiene una statua di Cristo scolpita in pietra leccese e rappresenta il sepolcro.
La Chiesa di S.Anna fu costruita fra il 1673 e il 1680 con le elemosine dei fedeli di Vernole e con il loro lavoro.
È dedicata alla protettrice del paese che si festeggia il 26 luglio.
La Chiesa della SS. Incoronata è situata a ridosso del cimitero lungo la provinciale Vernole-Acquarica.
Edificata tra il 1600 e il 1700 sul luogo dove fu rinvenuta una sacra immagine della Madonna dipinta su pietra.
A Vernole si hanno due colonne: quella di San Nicola e quella di S. Anna.
LE MASSERIE
Altra caratteristica del territorio di Vernole è determinata dalla presenza di numerose masserie fortificate. Infatti alcuni esempi sono:
La Masseria Avarella o Favarella, della metà del XVI sec.
Sorge e circa 2 Km. dalla cittadella fortificata di Acaya, sulla strada che conduce al mare.
La mole massiccia della torre è appena alleggerita dal raffinato disegno della cornice che delimita il parapetto.
Ampi locali coperti da eleganti volte si dispongono su due piani collegati internamente da una scala in muratura che si interrompe in prossimità del ballatoio del primo piano per dar luogo ad una sorte di ponte levatoio.
La Masseria Pier di Noha è invece a sud di Acaya, sulla strada che conduce a Vanze.
Prende nome probabilmente da un certo Pier de Noha, un prelato di origine francese giunto nel Salento al seguito di Carlo D’Angiò.
Il complesso edilizio si sviluppa all’interno di un cortile rettangolare ed è dominato dalla torre fortificata.
Al centro, un pozzo con alcuni abbeveratoi circondati da colonne.
PISIGNANO
frazione di Vernole, appartenne nel Medio Evo, insieme a Vernole, alla Menza vescovile di Lecce.
Nel successivo periodo feudale passò ai Pisanello e poi ai Severino. fu, come parte di Vernole, feudo della Chiesa leccese a partire dal 1115.
Dopo essere appartenuto ai Pisanello (XIV sec.) e successivamente a Giangiacomo dell’Acaya, tra il 1574 e il 1630 fu venduto per ben tre volte fino a pervenire ai Severino.
A Pisignano, il Palazzo Baronale Severino Romano, è un edificio del seicento e vi si accede attraverso un elegante portale. Ora è sede di una importante scuola di scacchi con biblioteca nazionale specializzata.
A Pisignano, il Menhir Mater Domini, è ubicato nei pressi dell’omonima cappella del XVIII secolo.
Pavimentata in maiolica. Conserva un magnifico crocifisso in legno databile al XIII sec.
La cappella di Santa Severina è invece una classica chiesa latina del XVII sec. Sono ignoti i motivi della dedicazione a Santa Severina.
Sorprende l’omonimia tra la Santa e la famiglia dei conti Severini che giunsero a Pisignano nei primi decenni del 600.
La Chiesa Parrocchiale di Pisignano è la risultante di modifiche ed aggiunte, realizzate sul finire del secolo XVII e la prima metà del secolo XVIII, ad una preesistente chiesetta di impronta romanica del XII secolo.
STRUDÀ
frazione di Vernole, dista circa 14 Km dal capoluogo salentino.
Il territorio fu abitato fin dall’età del bronzo. Quando con i Normanni il casale di Vernole fu aggregato alla contea di Lecce, Strudà fu venduta ai Pagano, era il 1591, che ristabilirono una nuova fisionomia al paese.
Nel 1607 fu venduto ai Saluzzo e nel 1627 ai Salamy che l’anno dopo lo cedettero agli Esperti.
A questa famiglia si deve l’assetto barocco del centro, focalizzato intorno al palazzo ducale, ristrutturato, accresciuto da Margherita Vittoria.
Dopo aver sposato Andrea Saraceno di Montemesola, palazzo e feudo furono trasmessi a questa famiglia fino alla applicazione della legge eversiva sulla feudalità.
Il territorio, tra Seicento e Settecento, subì una nuova svolta grazie a questi nobili che si ispirarono alle residenze napoletane e suggerirono qualche spunto innovativo anche nell’architettura religiosa e nell’arredo sia sacro che laico.
Il Palazzo dei Saraceno di Strudà è stato edificato tra il XV-XVI secolo.
Presenta una balconata che incornicia una finissima ed elegantissima bifora.
Al suo interno sono visibili le bellissime sale del ‘700 ed un ingegnoso sistema di raccolta della acque piovane.
La Masseria Visciglito è una masseria in prossimità dell’abitato di Strudà.
Presenta anche una chiesetta posta alle spalle dell’edificio.
La spaziosa scala che porta al piano superiore e l’adozione del colonnato per creare un corridoio di disimpegno esterno, sono elementi che esprimono chiaramente la funzione di dimora rurale per la villeggiatura.
A poche centinaia di metri dalla Masseria, si possono ammirare alberi di olivo bimillenari (i più vecchi d’Europa).
La Chiesa madre di Strudà è dedicata a Maria SS. ad Nives, risale al 1200 e risulta del tutto rinnovato alla fine del XVI secolo.
Della precedente costruzione sono rimasti i muri perimetrali e la porta laterale.
Sotto il pavimento sono state scoperte e recuperate alcune sepolture medioevali, rese visitabili.
La Torre dell’Orologio è la ex Chiesa di S. Antonio, forse la chiesa più antica di Strudà, ospita gli uffici comunali.
VANZE
Il casale di Vanze, frazione di Vernole, ebbe origine, probabilmente, nel periodo Medioevale più profondo, durante la dominazione bizantina.
Il piccolo borgo, sorto grazie all’opera di alcuni coloni ebbe, nel corso dei secoli, una prevalente attività cerealicolo-pastorale.
Vanze appartenne alla contea di Lecce fino a tutto il periodo orsiniano; fu poi dei Pagano e successivamente, dall’inizio del XVII sec. alla soppressione delle feudalità, dei Maiorano.
La Porta Monumentale segnava l’ingresso di Vanze verso il mare. Sulle origini non si hanno notizie certe, ma sicuramente aveva la funzione di ulteriore difesa.
Il Palazzo Baronale di Vanze è situato in via Acaya e si accede da un bellissimo portale bugnato del ‘500.
Sulla Piazza Centrale di Vanze si erge la Colonna dell’Assunta e la chiesa parrocchiale dedicata all’Assunta, si trova nelle vicinanze della Porta monumentale.